“Questo è un Paese che non mette più al mondo bambini e si permette di non accogliere migranti, quindi è destinato a scomparire”. E’ la cruda analisi di Mariacristina Molfetta, curatrice e autrice del volume “Il diritto d’asilo” – Report redatti dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes – “Accogliere, proteggere, promuovere, integrare”, presentato mercoledì scorso nella sala delle Capriate di palazzo Steri nell’ambito del XXVII Rapporto Immigrazione 2017/2018 sul diritto d’asilo dal titolo “Un linguaggio nuovo per le migrazioni” sul valore e l’importanza di comunicare l’immigrazione con un linguaggio nuovo e aderente alla realtà. Dallo studio emerge che in Italia sono oltre 5 milioni di cittadini stranieri i cui principali temi sono lavoro, scuola, cittadinanza, salute e devianza.
“C’è una comunicazione manipolata che non fa vedere la realtà, anzi la travisa. Ci stiamo muovendo, in Italia ed in Europa, verso regimi che possiamo definire dittatoriali. Le cose vanno dette chiare, con nome e cognome”. Ad affermarlo l’arcivescovo Corrado Lorefice il quale ha aggiunto: C’è molta disinformazione sul problema dell’immigrazione che ha tutto l’interesse a farci vedere solo la superficie delle cose, a non farci andare in profondità, a produrre quasi una sorta di alienazione dalla realtà e che ci porta verso il rifiuto dell’integrazione. Alzare muri ci ha fatto perdere il vero senso dell’essere umani, che è quello di riconoscere nel volto di chi ci sta davanti un altro, una persona, di riconoscere che siamo in una casa costruita insieme, pensata per tutti e non per qualcuno. Bisogna percorrere la via del buon senso, non sopraffare gli altri, eliminarli dalla realtà umana”.
Per il pro direttore della Caritas diocesana fra Pino Noto: “La nostra Chiesa ma credo anche la realtà civile della nostra città sta vivendo non senza qualche fatica l’accoglienza sul nostro territorio di tante persone che arrivano da noi in cerca di stabilità di vita. Purtroppo al di là delle linee di pensiero differenti pro o contro l’accoglienza credo che tutti abbiamo perso la lucidità morale e culturale che ci permette di approfondire e affrontare in modo sereno la tematica della immigrazione. Diventa importante per noi Caritas studiare dei percorsi formativi e informativi che ci facciano uscire da questa situazione di stallo e di emergenza continua, per portarci ad avere capacità di proposte positive da condividere con tutti quelli che hanno cura delle persone che arrivano da noi per aiutare veramente il nostro territorio a vivere una stagione di integrazione. Credo che la Chiesa Italiana attraverso questo rapporto redatto da Caritas e Migrantes ci consegna una fotografia credibile di quella che è la situazione reale della migrazione all’interno del nostro paese”.
All’incontro hanno partecipato anche, il direttore dell’ufficio regionale per la Pastorale delle migrazioni Mario Affronti, don Carmelo Torcivia direttore dell’ufficio pastorale della diocesi, il sindaco Leoluca Orlando, il professore Giusto Picone dell’Università di Palermo e altri rappresentanti delle altre religioni.