“Don Pino non era un prete antimafia: era un prete uomo, un uomo prete. La vera forza della sua testimonianza è stata la sua ferialità, questo stare al suo posto, da uomo mite, libero, a fare il suo lavoro giorno dopo giorno”.
Lo ha affermato l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice giovedì 15 settembre in Cattedrale, nel corso dell’omelia pronunciata, durante la celebrazione Eucaristica in ricordo del Beato padre Pino Puglisi.
“Padre Puglisi sapeva di dovere donare la sua vita – ha proseguito – perché altre generazioni non fossero schiave del padrino, ma conoscessero il vero Padre. Ognuno di noi non deve essere schiavo dei propri piccoli interessi, del proprio io. Noi non educhiamo nessuno, non possiamo bloccare nessuna mentalità mafiosa, illegalità, potere occulto, se non recuperiamo la libertà del cuore”.
Mons. Lorefice ha rivolto anche un saluto alla presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi presente alla celebrazione. “Per noi è un onore averla qui. Lei è a capo di una commissione che deve guidare la trasparenza e la legalità”.
A seguire, sul piano della Cattedrale la “Festa con 3P”, come amava firmarsi il parroco ucciso dalla mafia, la manifestazione organizzata dall’Arcidiocesi di Palermo pensata per la cittadinanza e i più giovani, con interventi dello stesso Arcivescovo di don Luigi Ciotti e Moni Ovadia che hanno reso una riflessione universale sul messaggio di padre Puglisi.
Tantissime le persone intervenute e tra questi i volontari di “Libera”, studenti, religiosi, e anche un gruppo di giovani detenuti del carcere minorile di Trapani che hanno chiesto esplicitamente di essere presenti all’evento “spendendo” in questo modo il permesso di libera uscita che hanno a disposizione.
Lo ha affermato l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice giovedì 15 settembre in Cattedrale, nel corso dell’omelia pronunciata, durante la celebrazione Eucaristica in ricordo del Beato padre Pino Puglisi.
“Padre Puglisi sapeva di dovere donare la sua vita – ha proseguito – perché altre generazioni non fossero schiave del padrino, ma conoscessero il vero Padre. Ognuno di noi non deve essere schiavo dei propri piccoli interessi, del proprio io. Noi non educhiamo nessuno, non possiamo bloccare nessuna mentalità mafiosa, illegalità, potere occulto, se non recuperiamo la libertà del cuore”.
Mons. Lorefice ha rivolto anche un saluto alla presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi presente alla celebrazione. “Per noi è un onore averla qui. Lei è a capo di una commissione che deve guidare la trasparenza e la legalità”.
A seguire, sul piano della Cattedrale la “Festa con 3P”, come amava firmarsi il parroco ucciso dalla mafia, la manifestazione organizzata dall’Arcidiocesi di Palermo pensata per la cittadinanza e i più giovani, con interventi dello stesso Arcivescovo di don Luigi Ciotti e Moni Ovadia che hanno reso una riflessione universale sul messaggio di padre Puglisi.
Tantissime le persone intervenute e tra questi i volontari di “Libera”, studenti, religiosi, e anche un gruppo di giovani detenuti del carcere minorile di Trapani che hanno chiesto esplicitamente di essere presenti all’evento “spendendo” in questo modo il permesso di libera uscita che hanno a disposizione.