Nuova procedura per le cause di nullità matrimoniali: i Vescovi di Sicilia per la famiglia

In ognuna delle diciotto diocesi di Sicilia sarà istituito un servizio di informazione, legato alla pastorale familiare, composto di chierici e laici preparati allo scopo, che possa accogliere le persone in vista dell’indagine preliminare al processo matrimoniale. Lo ha deciso la Conferenza Episcopale Siciliana nel corso dei lavori che si sono svolti giovedì 3 e venerdì 4 marzo 2016 a Palermo. I lavori,  presieduti  da mons.  Salvatore  Gristina  e  svoltisi  nella  sede  della  C.E.Si. a  Palermo, sono  stati  incentrati sul  sussidio  applicativo  del  Motu  proprio  “Mitis  Iudex Dominus  Iesus” circa  la nuova procedura per le cause di nullità matrimoniali.
I Vescovi, riprendendo la riflessione circa le cause di nullità matrimoniale, hanno adottato le seguenti determinazioni, conforme a quanto stabilito dal Motu proprio, pertanto saranno costituiti, con appositi atti deliberativi, tribunali diocesani e interdiocesani così articolati:
Palermo, Monreale, Cefalù, Mazara del Vallo, Trapani, Piana degli Albanesi;
Catania, Acireale, Caltagirone;
Siracusa;
Agrigento;
Piazza Armerina;
Nicosia.
Per  le  altre  diocesi,  al  momento  non  è  stata  ancora  presa  una  decisione,  tenuto  conto  di situazioni locali, che richiedono una valutazione ulteriore. È chiaro, in ogni caso, che i processi da trattare con il rito più breve sono di competenza del vescovo  diocesano,  al  quale  va  indirizzato  il  libello.  Per  le  cause  da  trattare  con  il  rito  ordinario  i fedeli delle diocesi che non hanno ancora costituito un tribunale devono rivolgersi all’Ordinario diocesano proprio, che indicherà a chi trasmettere il libello.
Il  Tribunale  ecclesiastico  regionale  siculo  proseguirà, prout  de  iure, la  sua  attività  fino  alla decisione  delle  cause  attualmente  pendenti,  possibilmente  entro  i  termini  previsti  dalla  disciplina processuale vigente (cfr. can. 1453).
Per  quanto  concerne  le  cause  di  secondo  grado,  tenuto  conto  che  il motu  proprio ha  abolito  il principio  della  doppia  sentenza  conforme,  si  prevede  una  ragionevole  diminuzione  degli  appelli. Pertanto,  non  si  è  ritenuto  di  individuare  una  organizzazione  territoriale  diversa  da  quella  prevista nella disciplina vigente.
Per  quanto  attiene  ai  fondi  con  i  quali  assicurare  il  funzionamento  dei  tribunali,  i  Vescovi  se  ne fanno carico, in attesa delle relative deliberazioni della Conferenza Episcopale Italiana. Ciascun  Vescovo  si  attiverà  affinché  in  ogni  diocesi  sia  istituito  un  servizio  di  informazione, legato alla pastorale familiare, composto di chierici e laici preparati allo scopo, che possa accogliere le persone in vista dell’indagine preliminare al processo matrimoniale.  Sarà  opportuno  inoltre sensibilizzare sacerdoti, religiosi e laici ad una preparazione  specifica, legata all’arte dell’accompagnamento, per aiutare a superare le crisi matrimoniali o per verificare eventualmente la validità o meno del matrimonio. Questo compito potrà essere affidato in primo luogo o al parroco proprio o a quello che ha preparato i coniugi alla celebrazione delle nozze.