In relazione a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa a seguito dell’iniziativa intrapresa dall’Associazione Extroart (la “Supplica a Papa Francesco” per l’utilizzo in regime di comodato gratuito dell’Oratorio “Santo Stefano Protomartire”), l’Arcidiocesi di Palermo diffonde la seguente nota dell’Avv. Francesco Lombardo.
Lo Studio Legale Lombardo, con comunicazione in data odierna al legale rappresentante pro tempore dell’Associazione Extroart, su mandato dell’Ente Ecclesiastico Confraternita Compagnia detta di Santo Stefano Protomartire – unico titolare del bene in oggetto – puntualizza i seguenti passaggi onde evitare un’errata interpretazione dei fatti circa la richiesta di liberazione dell’Oratorio Santo Stefano Protomartire.
Con la sentenza n. 7132/2015, pubbl. il 4/12/2015, il Tribunale di Palermo, Sezione Seconda, ha condannato l’Associazione Artistica Culturale Extroart a rilasciare inmediatamente l’Oratorio di Santo Stefano Protomartire. Benché l’ordine giudiziario prevedesse il rilascio immediato, l’Ente Ecclesiastico ha temporeggiato per oltre tre anni. Inoltre, anche dopo la formale immissione nel possesso da parte dell’Ufficiale Giudiziario avvenuta in data 23.7.2018, l’Ente ha consentito, temporaneamente, la fruizione dell’Oratorio nell’attesa che l’Associazione provvedesse al trasferimento in una nuova sede.
A ciò si aggiunga che – come emerge dal verbale del 23.7.2018 – l’Associazione non ha neppure rispettato l’impegno assunto, nell’occasione dell’immissione in possesso del bene condotto dall’Ufficiale Giudiziario, di liberare l’Oratorio (entro la data del 15 ottobre 2018) da quanto ancora oggi lo occupa.
Spirato inutilmente anche questo ulteriore termine, l’Ente Ecclesiastico – comunque – ha sempre privilegiato la via del dialogo al fine di ottenere la restituzione dell’Oratorio.
La richiesta di restituzione del bene è unicamente finalizzata al compimento delle attività pastorali e di culto che l’Ente Ecclesiastico persegue. Essa è dunque del tutto legittima e non può trovare ulteriori impedimenti.
Peraltro, ad oggi, l’Oratorio svolge la mera funzione di magazzino nel quale non è neppure garantita una sicura e decorosa permanenza del Sig. Totò che l’Associazione Extroart ha, comunque, introdotto senza alcuna autorizzazione. Al riguardo appare quantomeno strumentale invocare la situazione di disagio di una persona bisognosa e senza fissa dimora. Giammai, infatti, l’Ente Ecclesiastico potrebbe considerarla un ostacolo da rimuovere come improvvidamente sostenuto: la Caritas Diocesana è pronta a garantire al Sig. Totò immediata ospitalità e ogni più adeguata attenzione alle sue necessità presso una struttura di accoglienza.
Avv. Francesco Lombardo.