“Lo studio della teologia non è per pochi eletti ma di tutti. Come i 72 del Vangelo, occorre essere missionari per annunciare la buona notizia nelle case, nei quartieri, nei condomini ed anche nei pianerottoli”. Lo ha detto l’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice nel corso della celebrazione Eucaristica, in occasione dell’inaugurazione della Scuola teologica di base “San Luca Evangelista” che si è svolta giovedì scorso in Cattedrale.
Suggestiva come al solito la professione di Fede che hanno fatto i docenti della Scuola durante la celebrazione e al termine la consegna dei diplomi di merito agli allievi che hanno concluso il triennio di formazione teologica.
Nel saluto iniziale, il direttore della Scuola, don Salvo Priola ha snocciolato i numeri della Scuola che i suoi 1.500 allievi, 130 docenti, 63 centri di cui uno attivato per i detenuti del carcere “Ucciardone” e 13 di approfondimento, prosegue l’opera tracciata dal card. Salvatore Pappalardo, di cui è stato ricordato nel centenario della nascita, che ha avuto una splendida intuizione per formare i laici. A tal proposito la prof. Ina Siviglia, docente presso la Facoltà teologica di Sicilia ha tenuto una conferenza nel corso della quale ha tracciato l’azione pastorale del cardinale. “Come uomo aveva una intuizione fenomenale e riusciva ad entrare dentro con un semplice sguardo chi aveva di fronte. Non aveva preferenza di persone e riceveva anche chi era l’ultimo degli uomini come Biagio Conte era considerato a quei tempi. Rispetto alla mafia non arretrò e chiese al prefetto che gli togliessero la scorta per potere svolgere al meglio il suo servizio di pastore. Inoltre lanciò le missioni popolari formando 5.000 laici che andavano a presentare il Vangelo nelle case. Si sentiva l’ultimo degli ultimi, vivendo anche in una povertà materiale. Ha dato tutto se stesso per questa città”.