Il Report 2021-22, realizzato in collaborazione con la Fondazione San Giuseppe dei Falegnami e la cooperativa La Panormitana, desidera restituire gli orizzonti di impegno e delle attività svolte dalla nostra Caritas diocesana durante il biennio 2021-22, testimoniare gli incontri con le persone e la multidimensionalità delle forme di povertà riscontrate.
L’anno appena trascorso ha visto differenti emergenze globali che hanno investito e stanno ancora condizionando la vita delle persone: la lenta uscita dal periodo pandemico; il conflitto ucraino; aumento dei materiali fossili e conseguente aumento delle utenze energetiche; l’aumento dei beni di prima necessità.
Se da un lato le diverse misure per il contrasto alla povertà hanno aiutato le famiglie ad affrontare le difficoltà economiche, il rischio percepito è che si possa cristallizzare un diffuso atteggiamento di insicurezza e preoccupazione, che generi, in strati sempre maggiori di popolazione, sentimenti di sfiducia e rassegnazione, bloccando la capacità di ripensarsi, di aprirsi a nuove possibilità, di affrontare nuove vie, senza trovare la forza necessaria per affrontare gli ostacoli.
Lo stesso Cammino Sinodale della Chiesa di Palermo ha posto in risalto alcuni elementi di criticità nelle comunità, che come Caritas sentiamo importanti considerare nel ripensare la nostra azione sociale, orientata all’animazione e allo sviluppo della comunità, nel sentirsi comunità, nel sentirsi parte di un insieme di relazioni comunitarie. Lo stesso processo di animazione promosso dalla Caritas diocesana passa attraverso la formazione, l’osservazione e lo sviluppo delle relazioni con le comunità.
Dall’ultima ricognizione post pandemica su 178 parrocchie che compongono la diocesi, 135 hanno strutturato una realtà di carità per l’accoglienza di situazioni di disagio, che nel corso del 2022 hanno incontrato 11.228 Famiglie.
Le difficoltà maggiormente manifestate dalle persone incontrate sono legate a uno stato di fragilità economica: mancanza di lavoro o lavoro precario e le conseguenti ripercussioni sulle condizioni abitative; seguono le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici, farmaci) e i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia, allontanamenti dalla famiglia).
Le persone incontrate dai centri di ascolto sono in prevalenza donne (+2% rispetto 2021) soprattutto italiani (78%), mediamente tra i 45 – 55 anni (24%); di poco superiore alla successiva fascia 55 – 64 anni (23%).
Prevalentemente vivono in famiglia, composte per la maggior parte da 4 (21%) o 5 componenti (19%), anche se rimane significativo il numero di persone che dichiara di vivere da solo (20%).
Il 70% dichiara di vivere in affitto (il 59% in affitto da privato e 11% da ente pubblico).
Fortunatamente diminuiscono le persone che si rivolgono ai nostri centri dichiarando di non avere nessun reddito (26,2% nel 2022 rispetto al 32% del 2019), tuttavia aumentano le persone che lamentano un reddito non sufficiente a far fronte alle normali esigenze familiari (65,4% nel 2022 rispetto il 60% del 2020 e il 57% del 2019).
Il livello d’istruzione è mediamente basso, l’82% delle persone incontrate si ferma alla licenza media. Viene riconosciuto il valore della formazione anche se è più orientati all’istruzione dei figli, piuttosto che come strumento per la formazione professionale.
Il sistema di opere, progettualità ed azioni, presentato per ambito di intervento, evidenzia la dinamicità tra le problematiche riscontrate e il desiderio di esprimere la vicinanza, che in funzione del nostro mandato, non si esauriscono col tentativo di soddisfare una richiesta o offrire un servizio, ma costituiscano dei momenti di incontro “con” e “per” le persone e desidera evidenziare l’impegno di promozione e di collaborazione con il territo in cui viviamo, di farci prossimi, d’imparare dalla complessità di un mondo che cambia, di progettare sempre più “con” i “poveri”: persone portatori non solo di bisogni ma anche di diritti e di risorse.
Lo sforzo sostenuto in questi anni ha miranto a rafforzare e consolidare la collaborazione tra i centri diocesani e le parrocchie; attraverso l’operato dei bracci operativi della Caritas diocesana: Fondazione San Giuseppe dei Falegnami e la Cooperativa “La Panormitana”, e delle tante realtà laiche ed ecclesiali, attente alle persone, e che hanno dato senso e forma alle opere progettate e realizzate.
DATI IN BREVE 2022
TERRITORIO
178 Parrocchie
135 realtà di Carità in parrocchia,
76 Centri di Ascolto
11.228 famiglie segnalate
AMBITO ANIMAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE
Percorso formativo di base Caritas Parrocchiale “Sentieri Condivisi”: 5 comunità e 40 operatori coinvolti
Percorso teorico pratico di lettura del territorio e promozione “Buone Pratiche per Ripartire”: 46 operatori coinvolti
AMBITO CIBO E AIUTI MATERIALI
Centro distribuzione/Magazzino (in qualità di OPC nell’ambito del programma FEAD) Servizio
35 parrocchie/enti/OPT supportati
8448 Totale assistiti
Mensa
211 Persone accolte (172 Uomini; 39 donne) 91 persone non conosciute precedentemente
55 Pasti giornalieri
23.725 Pasti annui
AMBITO ACCOGLIENZA
Dormitori/Smodo per le accoglienze
25 posti letto
35 persone accolte
Percorsi di Housing
14 famiglie avviate all’autonomia abitativa
15 persone sole ospitate per brevi periodi
AMBITO IMMIGRAZIONE
Progetto APRI (Accogliere, PRogettare, PRomuovere, Integrare)
24 Famiglie accolte sui comuni di Misilmeri, Bagheria, Altavilla e Palermo
Accoglienza Ucraini
25 Nuclei Familiari 45 Persone di cui 20 minori; accolti in istituti di Vita Consacrata, strutture residenziali.
Corridoi universitari
3 Studenti accolti
AMBITO LAVORO (CORSI DI FORMAZIONE / LABORATORI PROFESSIONALIZZANTI)
3 aziende coinvolte
16 persone sostenute in percorsi di Formazione / Lavoro
AMBITO SALUTE
2 ambulatori (600 richieste in un anno)
Collaborazione con Banco Farmaceutico e farmacie solidali (Villa Nave e Vincenziane Piazza Bellini)
55 persone aiutate con percorsi di Supporto Psicologico
AMBITO SOCIO EDUCATIVO
400 bambini/ragazzi supportati con ausili didattici in collaborazione con le comunità parrocchiali
AMBITO GIUSTIZIA
4 carceri presenti sul territorio diocesano
82 persone accolte e impegnate in misure alternative alla detenzione