IN PRIMO PIANO
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Messaggio dell’Arcivescovo per l’Avvento
NOVITÀ DIOCESIPA
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Presentazione del volume “La sapienza del sorriso”. Il martirio di don Giuseppe Puglisi
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Il Cardinale presiede la Veglia di Avvento
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In Cattedrale le ammissioni al catecumenato
NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
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RnS, a Margifaraci la 36° Conferenza Regionale per Animatori
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Via Pulchritudinis: corso di teologia della bellezza. Viaggio tra i tesori sacri di Palermo
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I ministranti della diocesi regaleranno un “Book fotografico” al cardinale Romeo
AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
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Tgweb diocesiPa, online la trasmissione settimanale
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Anolf: “Il Fenomeno della migrazione in Sicilia attraverso il contributo degli sportelli in rete”
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Itinerario di riconciliazione per separati divorziati con nuove unioni
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Laboratorio pedagogico diocesano “Educare nel tempo della precarietà”
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AIMC: Incontro sul tema: “Questioni attuali di politica scolastica”
L’OPINIONE DI… GIOVANNI DI CARA*
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“L’ Anziano e la Vecchiaia”
IN PRIMO PIANO
1. Messaggio dell’Arcivescovo per l’Avvento
Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore.
1. Durante il tempo liturgico dell’Avvento, tempo forte perché intenso di preparazione al Natale del Signore, il nostro sguardo di fede si sofferma sulla venuta del Figlio dell’uomo.
Guardiamo alla Santa Notte di Betlemme e facciamo memoria di quella venuta di Gesù che appartiene alla storia. Guardiamo, inoltre, con la certezza della fede che ci è stata donata, ad una seconda venuta del Figlio dell’uomo, di Cristo Gesù, che si manifesterà in ultimo e in modo
glorioso alla fine dei tempi. Ma soprattutto guardiamo alla Sua venuta che ha toccato la vita di
ciascuno di noi nell’incontro con la Sua presenza vita nella Chiesa.
L’Avvento è tempo assai propizio perché il cammino di fede che, come cristiani siamo chiamati a compiere, riprenda vigore e possa dare frutti a partire da un nuovo slancio e da una più concreta generosità. È un tempo opportuno, una vera occasione che il Signore ci offre perché tutta la nostra vita possa scoprire – o riscoprire – i sentieri piani e sicuri della sua Legge, e sperimentare la pace e la gioia che scaturiscono dalla certezza che solo Cristo è Signore della storia.
Certo, gli effetti di questo incontro con Cristo germogliano e fruttificano solo a condizione di trovare in ciascuno di noi un terreno buono, la disponibilità e l’impegno a “cercare il Signore mentre si fa trovare” (cfr. Is 55, 6).
L’Avvento liturgico diviene così simbolo di una ricerca più profonda e vitale che dura tutta la vita. Affermava il Beato Giovanni Paolo II: “Viviamo nel secondo Avvento, nell’Avvento della storia del mondo, della storia della Chiesa, e nella Celebrazione eucaristica ripetiamo ogni giorno la nostra fiduciosa attesa della sua venuta” (Omelia nella I domenica di Avvento, 3 dicembre 1995).
Il tempo è opportunità per accogliere il Signore, nelle nostre vite ed in mezzo a noi, a livello personale e comunitario, sulla scorta della sua promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,20).
Ma sappiamo bene che l’offerta della sua amicizia si scontra sempre con le fatiche e le lentezze
del cuore umano, segnato dal peccato, ferito dall’egoismo, indebolito dalle tentazioni. Cristo rimane con noi “tutti i giorni”, ma noi lo possiamo riconoscere solo a condizione che i nostri giorni si facciano accoglienti della sua Parola, che ogni nostro istante si renda disponibile alla sua azione, che tutta la nostra vita sia offerta nell’amore ai fratelli che Lui ci pone accanto, che lo riconosciamo presente nel volto delle persone che incontriamo e della comunità ecclesiale. In questo senso la sua venuta deve essere vissuta nel riconoscimento del bisogno che abbiamo che Lui si renda presente, de essere attesa, desiderata, attualizzata – per così dire – in un’autentica conversione di vita.
2. Le luci che ammiriamo per le strade, e che addobbano le nostre case e danno calore ai nostri incontri, indicano che attendiamo qualcosa di grande che allarga il cuore. Ma ci rimandano al altro, a far posto a qualcuno che è la “Luce del mondo” (Gv 8, 12), la “Luce vera che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9).
Lo ascolteremo nella Santa Messa la notte di Natale, quando il profeta Isaia, preannuncia la venuta del Signore dicendo: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (Is. 9,1).
Questa profezia di Isaia riveste piena attualità e ci interpella tutti. Le tenebre, infatti, sembrano continuare ad avvolgere il mondo ed a volte riescono a sopraffare anche le persone migliori. Come interpretare i passi incerti del cammino dell’uomo? Cosa può dirci la fede in relazione alle oscurità del mondo, presenti ogni giorno sotto i nostri occhi?
Cristo si è incarnato per risplendere in mezzo ad esse, perché la sua luce, “quella vera”, quella che “illumina ogni uomo” possa splendere nelle tenebre, che non potranno mai sopraffarla. Si! Cristo ha scelto di risplendere in mezzo alle tenebre del mondo, perché il mondo possa abbandonare la morte e scegliere in Lui la vita. È la luce di Cristo che, nella fede di noi cristiani, offre la possibilità che l’uomo scelga le strade della giustizia, dell’amore, della solidarietà autentica, della pace.
Tutte queste “vie luminose” discendono dall’unica Luce vera, che dà senso alla nostra vita, che ci aiuta a capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Senza le risposte a queste domande, la vita rischia di non essere più autentica e di rivelarsi solo un surrogato, una serie di istanti nei quali cercare di dimenticare – in mezzo al frastuono – questi interrogativi che costituiscono il fondo del cuore di ogni persona umana.
3. Il Santo Natale ci parla di novità: l’infinità di Dio che accetta di farsi uomo nella concretezza della storia. Anche la novità dell’evangelizzazione, di cui ogni cristiano ha il dovere di sentirsi responsabile, parte da questo evento e si innesta nel tessuto della nostra storia, del nostro presente, carico di contraddizioni, di diversità culturali e religiose, di sfide e problematiche sempre aperte. Affrontando la vita a partire dalla presenza di Dio resosi uomo, la nostra persona cambia e, proprio attraverso il nostro cambiamento, rendiamo testimonianza della sua presenza attiva ed operante ora. La missione della Chiesa rispecchierà allora l’evento di Cristo: annuncio della Parola, celebrazione dei sacramenti e servizio della carità si incarneranno nel presente per costruire al meglio il futuro.
L’Avvento diviene così tempo “aperto” alla novità, perché ognuno di noi possa accogliere il progetto di santità di vita che Dio ha da sempre pensato per noi. Gli appelli alla conversione che ascolteremo da una lettura più abbondante della Parola di Dio, saranno inviti ad aprire la mente ed il cuore alla conversione, non soltanto allontanandoci dal peccato che ci fa da zavorra, ma proponendo la nostra vita come luminosa testimonianza ai fratelli.
In questo tempo di preparazione al Natale non risuoni soltanto la suadente voce del consumismo che invita alla banalità, ma si renda presente anche la voce di Dio, che invita alla condivisione con chi è più debole, con chi è solo, con chi è più povero.
Condividere mette in gioco non soltanto le proprie ricchezze materiali, le proprie possibilità economiche, ma anche i propri doni, le proprie aspirazioni, le proprie problematiche. Condividere è via obbligata per costruire vera fraternità, per sentire – oltre che teorizzare – la Chiesa come famiglia riunita da Dio.
Su questa strada vogliamo camminare. In questo percorso vogliamo crescere, nella fede di coloro che ci hanno preceduto, con lo sguardo rivolto al Bambino di Betlemme, che vediamo condividere la fragilità della condizione di tutti coloro che hanno bisogno.
Questo Santo Natale sia occasione per tutti di sperimentare di nuovo ed ancora più da vicino l’intensità dell’amore di Dio.
Come un padre ed una madre tenerissimi desiderano stare sempre accanto alla loro creatura per poterla guidare, sostenere, accompagnare, confortare, cosi Dio, pur di stare accanto a ciascuno dei suoi figli, si rende in tutto uguale loro, spogliandosi di tutto.
NOVITÀ DIOCESIPA
1. Presentazione del volume “La sapienza del sorriso”. Il martirio di don Giuseppe Puglisi
Mercoledì 5 dicembre 2012, alle ore 18.30, nella Chiesa del SS. Salvatore in corso Vittorio Emanuele a Palermo, sarà presentato il volume “La sapienza del sorriso”. Il martirio di don Giuseppe Puglisi di Vincenzo Bertolone, Saggistica Paoline. Introduce il Cardinale Arcivescovo Paolo Romeo, modera Ina Siviglia. Intervengono don Francesco Michele Stabile, Giuseppe Savagnone e Nino Barraco. Sarà presente l’autore.
L’autore del volume è il postulatore della causa di beatificazione di don Pino Puglisi. La beatificazione di don Pino è sempre stata rimandata perché la sua uccisione era letta come motivata dal suo aver agito contro la mafia. E quindi la sua morte non sarebbe stato martirio. Proprio gli approfondimenti di Bertolone hanno permesso il cambio di angolatura. E in questo testo l’autore dimostra, attraverso la vita, gli insegnamenti, l’agire tutto di don Puglisi, come egli sia stato ucciso “in odio alla fede” perché proprio il suo essere sacerdote e pastore fino in fondo, fedele al Vangelo che viveva e annunciava, nell’amore ai fratelli che il Signore gli aveva affidato, specialmente i più piccoli, proprio questo l’ha messo in rotta di collisione con la mafia. “È la sua fede vissuta nel concreto nel quartiere di Brancaccio che ha “disturbato” i mafiosi – scrive mons. Bertolone – Don Puglisi venne ucciso a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità”.
Dopo un primo capitolo sul valore del martirio, l’autore narra l’ultimo giorno di vita di don Pino, ne presenta un profilo biografico, evidenzia i tentativi di depistaggio sulla sua morte, quindi analizza i perché della sua condanna a morte da parte della mafia e insieme evidenzia la sua consapevolezza e accettazione libera e responsabile della probabile morte violenta. Viene quindi fatto emergere lo stile del ministero sacerdotale di don Pino Puglisi e il messaggio che ci ha lasciato: un invito a guardare oltre. Il tutto sempre attraverso le parole di don Puglisi e le molteplici testimonianze da parte di esponenti di diverse categorie di persone e istituzioni.
2. Il Cardinale presiede la Veglia di Avvento
“Andiamo incontro al Signore: Egli viene, non tarderà”, su questo tema si svilupperà la Veglia di Avvento di questo anno della Fede. La veglia che come di consueto sarà presieduta dal Card. Paolo Romeo, si svolgerà nella Chiesa Cattedrale, sabato 1 dicembre 2012 alle ore 21.
3. In Cattedrale le ammissioni al catecumenato
Domenica 2 dicembre 2012, nel corso di una celebrazione che si svolgerà in Cattedrale, alle ore 17.30, saranno ammessi al catecumenato 29 fratelli simpatizzanti che dopo un percorso di fede riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, ovvero Battesimo, Cresima ed Eucaristia. Tra di essi alcuni italiani ed anche stranieri che abitano a Palermo e in Provincia. I simpatizzanti sono stati presentati dai rispettivi parroci. La celebrazione che sarà presieduta dal Vescovo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta, è organizzata dal Servizio Catecumenale Diocesano, diretto dal diacono don Giovanni Di Simone.
NOTIZIE DALLE PARROCCHIE E DALLE ASSOCIAZIONI
1. RnS, a Margifaraci la 36° Conferenza Regionale per Animatori
Oltre 1.500 animatori dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito della Regione Sicilia, hanno dato vita alla 36° conferenza che si è tenuta domenica scorsa al Centro carismatico Gesù Liberatore di Palermo, fondato da padre Matteo La Grua.
Il tema su cui si è riflettuto, tratto dalla 1Gv “Questa é la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede” è stato sviluppato dalla Teologa Ina Siviglia della facoltà teologica di Sicilia che ha coinvolto in maniera entusiasta l’assemblea.
Momenti di grande partecipazione sono risultati la preghiera comunitaria carismatica guidata dal comitato regionale e la celebrazione Eucaristica presieduta da don Giuseppe Lonia.
Nel corso dell’incontro è stato presentato dal coordinatore regionale Ignazio Cicchirillo il Progetto di Evangelizzazione. Il piano prevede l’evangelizzazione in tutti gli ambiti sociali ed ecclesiali con la costituzione di cenacoli per l’approfondimento delle tematiche dell’anno della Fede. A conclusione dell’incontro, dopo il tempo carismatico di intercessione per l’effusione di nuovi carismi di evangelizzazione è stato conferito il Mandato agli animatori regionali.
2. Via Pulchritudinis: corso di teologia della bellezza. Viaggio tra i tesori sacri di Palermo
“Il Genio di Palermo”, distretto sociale evoluto in collaborazione con Fondazione con il Sud indice “Via Pulchritudinis – corso di teologia della Bellezza” rivolto a 50 allievi.
Il corso che intende promuovere la conoscenza della dimensione teologica dell'arte sacra a Palermo è rivolto principalmente a insegnanti e operatori turistici. Mira a creare figure specializzate nella promozione del turismo religioso di tipo culturale, ma è anche una possibilità per chi vuole approfondire il rapporto tra arte, bellezza e teologia, per motivi di aggiornamento professionale, cammino personale o prospettiva lavorativa.
Il corso che avrà cadenza quindicinale, da Gennaio a Marzo 2013, si svilupperà su moduli che si terranno il venerdì pomeriggio e l'intera giornata di sabato presso il salone dell'Oratorio di Santa Cita di Palermo.
Info www.ilgeniodipalermo.com – prenotazioni in via Valverde, 1 a Palermo, oppure inviare una E-mail a:info@ilgeniodipalermo.com
3. I ministranti della diocesi regaleranno un “Book fotografico” al cardinale Romeo
Quest’anno in occasione della messa in Cattedrale che si svolgerà venerdì 28 dicembre 2012, pensavamo di regalare al nostro amato cardinale un “book fotografico” contenente le foto di tutti i gruppi ministranti della nostra diocesi.
Per realizzare ciò vi chiediamo pertanto gentilmente di mandare alla mia attenzione all’indirizzo E-mail ministranti@diocesipa.it o per posta alla Comunità del Propedeutico all’attenzione di don Fulvio Iervolino all’indirizzo Via Giuseppe Crispi, 7 – 90145 Palermo (PA) una o più foto (massimo 4) del vostro gruppo ministranti seguendo queste semplici regole:
a) Nell’oggetto dell’E-mail, ovvero nella busta, riportare la parrocchia e vicariato
b) Preferibilmente nelle foto deve essere presente il cardinale (è un regalo per lui…).
c) Se possibile, specificate per ogni foto l’occasione in cui essa è stata scattata.
Tenendo conto dei tempi di preparazione vi chiediamo di mandare il tutto in tempi rapidi e comunque non oltre il 1 dicembre 2012.
AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
1. Tgweb diocesiPa, online la trasmissione settimanale
Nel sommario di sabato 1 dicembre della trasmissione del “Tgweb diocesiPa”, ideata e realizzata dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali con la collaborazione dei Servizi informatici dell’Arcidiocesi, l’appello lanciato da Biagio Conte che ha accumulato un debito di 300.000 euro e non riesce a pagare le bollette di luce, gas, acqua e tarsu e poi la notizia della costruzione di una nuova chiesa a Brancaccio intitolata a padre Pino Puglisi e sul raduno regionale del Rinnovamento nello Spirito di domenica scorsa a Margifaraci. Per la rubrica degli appuntamenti, sono proposti tutti gli impegni in programma durante la settimana. Tutto questo in un Tg snello che intende proporre alla comunità diocesana una comunicazione che tenga conto di tutte le realtà locali, parrocchiali e del mondo dell’associazionismo.
Il Tgweb si può seguire da iPad e iPhone e da qualsiasi luogo dove ci sia un collegamento a in rete e si può scaricare in podcast dal sito della diocesi all’indirizzo http://www.youtube.com/tgwebdiocesipa inoltre, viene trasmesso anche su Tele scout Europa il sabato alle ore 18.30 e la domenica alle ore 10.35, subito dopo la celebrazione della Santa Messa.
2. Itinerario di riconciliazione per separati divorziati con nuove unioni
Lunedì 3 dicembre 2012, alle ore 21, presso la parrocchia Mater Misericordiae, avrà luogo il secondo incontro del “Pozzo di Sicar” itinerario di riconciliazione per separati divorziati con nuove unioni.
“Il primo incontro è stato colmo di meraviglia – spiegano i direttori dell’Ufficio pastorale per la famiglia Lia e Giuseppe Re – sia per la partecipazione e la condivisione di una autentica ricerca di fede fondata sulla Parola di Dio accompagnata dalla riflessione serena e coinvolgente ma anche attenta e sollecita di don Fabrizio Fiorentino e dalla proposta di fare esperienza di prossimità verso i poveri insieme alla Comunità di Sant’Egidio”.
3. Laboratorio pedagogico diocesano “Educare nel tempo della precarietà”
Giovedì 6 dicembre 2012, primo incontro del Laboratorio Pedagogico Diocesano, giunto al VII anno di attività. Stefano Zamagni parlerà sul tema di quest'anno: “Educare nel tempo della precarietà”. L’incontro avrà luogo nella sala teatro del CEI il Centro educativo ignaziano in via Mattarella, 38 a Palermo, alle ore 17.30. L’iniziativa è stata organizzata dall’ufficio di Pastorale Cultura scuola e università.
Info: www.pastoralescuolapalermo.com e www.tuttavia.eu
Prossimi incontri il 26 febbraio e 9 aprile 2013
4. AIMC: Incontro sul tema: “Questioni attuali di politica scolastica”
L’Associazione Italiana Maestri Cattolici organizza un incontro sul tema: “Questioni attuali di politica scolastica”. L’incontro avrà luogo giovedì 6 dicembre 2012 alle ore 16 nella sede dell’AIMC a piazza Ponticello, 8 a Palermo. Interverrà Vincenzo Oliva, docente di Teoria della Scuola e Legislazione Scolastica presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia.
Seguirà un dibattito. “Invitiamo a partecipare – dice il presidente regionale Giovanni Perrone – Dirigenti scolastici e docenti”.
L’OPINIONE DI… GIOVANNI DI CARA*
“L’ Anziano e la Vecchiaia”
L’uomo, ultimato il proprio ciclo produttivo, entra, com’è noto, nella fase dell’anzianità, che solitamente ha inizio dagli anni 65. Egli, in questa fase, è in grado di badare pienamente a se stesso. Quando si incomincia ad avvertire il declino delle forze, l’uomo entra nella fase della vecchiaia, tra i 75 e gli 85 anni. Ed è allora che l’uomo è costretto ad affidarsi agli altri. Vi è, poi, una terza fase che coincide con la senescenza e che va dagli anni 85 in su. In questa fase, l’uomo è solito perdere le proprie funzioni cerebrali ed ha bisogno di una continua assistenza. Vi è da dire, però, che l’antica sentenza secondo cui la “vecchiaia è da considerare una malattia”, è stata da tempo superata.
La vecchiaia non è una malattia; una cosa, infatti, è la malattia, altra è la vecchiaia, che è il processo di invecchiamento, è l’evoluzione normale e fisiologica dell’uomo. Però, l’uomo di oggi si ribella all’idea di dovere invecchiare, combattendo una battaglia senza speranza.
Nel mondo moderno, lo “status” della vecchiaia è cambiato: i vecchi non sono più le persone alle quali si soleva portare rispetto, alle quali si cedeva il posto a sedere e si riconosceva esperienza e saggezza.
Oggi l’anziano è diventato “il vecchietto arretrato ed…ingombrante”.
L’anziano, un tempo, viveva sotto lo stesso tetto familiare con figli e nipoti. La disgregazione della grande famiglia ha separato le generazioni. Hai voglia che l’Unione Europea abbia dichiarato il 2012 “L’anno dell’invecchiamento attivo e dei rapporti intergenerazionali”!!
Le nuove generazioni non hanno più spazio nei loro alloggi e peggio, nei loro cuori, per i vecchi. Non parliamo poi, di chi resta vedovo o invalido: le famiglie si affrettano, in questi casi, a mettere i loro “vecchietti” nelle case di riposo, oggi assai fiorenti e lucrose : e…… la solitudine corrode la vecchiaia.
Questa è purtroppo la realtà. Ma quali possono essere i rimedi? Occorre che la Società e la Chiesa cerchino di sviluppare una nuova sensibilità verso la saggezza ed il significato della vecchiaia, rivalutata come bene prezioso.
L’invecchiamento è un fenomeno che prima o poi coinvolgerà tutti. Occorre sapere accettare il venir meno delle forze fisiche, rivolgendo lo sguardo alle forze spirituali: è nell’anima che riposano i veri valori e i tesori di una persona.
Va detto anche che la storia della salvezza è permeata dalla presenza dei “ vecchi”: Abramo, l’uomo della fede, Sara, la sterile, Giobbe, il paziente, Noè, l’uomo giusto, Mosè, il condottiero, che durante il viaggio verso la terra promessa dice: “Interroga i tuoi vecchi e te lo diranno” (Dt. 32, 7) e nel N.T., Elisabetta e Zaccaria, il quale, alla nascita del figlio, intona il bel cantico del “Benedictus” (Lc. 1, 68-79), Anna, la donna della presenza e Simeone, l’uomo dell’attesa, che, alla vista del Bambino, intona il cantico del “Nunc dimittis servum tuum Domine”, che non è un canto di commiato, ma il canto stesso alla vita che Egli porta in braccio, Gesù ( Lc. 2, 29-32). Occorre, pertanto, aiutare l’uomo a vincere la paura di invecchiare, perché, da anziani,“Dio rallegra la nostra giovinezza” (Giovanni Paolo II).
E’ necessario, però, invecchiare in modo da acquistare sapienza e saggezza, termini che derivano dal verbo “sàpere” il cui significato originario è quello di “gustare, di assaporare”: compito, quindi, di noi della “Pastorale Anziani”, è quello di saper diffondere il buon sapore di pace, di gioia, di serenità e di libertà, perché “Il sole sorge al tramonto”, come si legge nella recente pubblicazione di Nicola Rosario Lombardo, edito dalla Casa Editrice “D.U.E.M.I.L.A.”-
E’ necessario sforzarsi nel diffondere questo messaggio: i nonni, ad esempio, si dedichino ad offrire servizi ai propri nipoti, ad altri adulti, specie se fragili, a darsi reciproca compagnia e, lasciandosi organizzare, si applichino alla scoperta della propria Città, delle Chiese, dei Musei e alle passeggiate.
Dedichino, inoltre, un po’ del loro tempo alle attività religiose, nei colloqui con i giovani, insieme ai quali possono diventare strumenti e custodi dei valori essenziali dell’uomo. Cerchino, inoltre, di riallacciare rapporti con i propri familiari, più o meno stretti, rapporti spenti, perché, da giovani, mancava loro il tempo.
E gli anziani di tempo a disposizione ne hanno in abbastanza; non è più necessario andare in fretta. Utilizzino, allora, questo tempo per fare piacevoli scoperte, compensando, con la propria esperienza, le difficoltà a svolgere quotidianamente nuovi impegni, rimettendosi in gioco e costruendo essi stessi uno stile di vita sereno, sano ed attivo, idoneo, cioè, a realizzare “un’anzianità operosa”, ricca cioè di una gradita e frequente attività socio-ricreativa, organizzata dalla “Pastorale Parrocchiale” e che si rivela del tutto indispensabile per rompere la monotonia e la noia di tutti i giorni, perché “l’anzianità va vissuta con speranza e non certamente da emarginati”.
* Servizio Pastorale Anziani della Diocesi di Palermo