Carissime, Carissimi,
desidero rendermi presente con questo messaggio nel Vostro ritrovarVi, tutti accomunati dal desiderio di far risuonare la parola sempre viva, dolce e delicata della pace – voce fragile ma profetica nel frastuono delle tante voci che inneggiano alla guerra, ai conflitti e alla divisione tra i popoli e tra gli uomini.
Ben volentieri mi unisco spiritualmente e nella sintonia del cuore ai Confratelli Vescovi, alle diverse associazioni, aggregazioni e a ogni uomo e donna di buona volontà: Beati gli operatori di pace!
Come amava ripetere il Beato Padre Puglisi siamo chiamati a “porre segni” e, in questo senso, il Vostro convenire è un segno, efficace e inequivocabile, che a Palermo come in altre città c’è chi sogna un presente e un futuro non più ostaggi del rancore e dell’inimicizia. Credere nella pace, fare la pace, impegnarsi per la pace non solo è possibile ma diventa l’unico antidoto a quel pericolo sempre più evidente che ci ha più volte ricordato Papa Francesco: «Vedendo come si susseguono nuove guerre, con la complicità, la tolleranza o l’indifferenza di altri Paesi, o con mere lotte di potere intorno a interessi di parte, viene da pensare che la società mondiale stia perdendo il cuore» (Dilexit nos, 22).
Carissime, Carissimi, non lasciamo che l’apparente strapotere dell’odio sia la parola definitiva per questo nostro mondo e per questo nostro tempo.
Osiamo divenire, secondo una bella immagine del Santo Padre, “artigiani di pace” (cf. Messaggio per la 56esima Giornata Mondiale della Pace), a cominciare dalle nostre famiglie, dai contesti di studio e di lavoro e, ancor prima, dai nostri cuori. Ci è chiesta, ogni giorno e sempre più, l’audacia di tornare a ciò che può rendere piena e bella la vita: «l’amore, la cura, gli alti valori umani e spirituali, il rispetto degli altri, la pace. La libertà vera da ogni forma di schiavitù e di condizionamento sociale e ideologico» (C. Lorefice, Messaggio sul Carro del Festino di Santa Rosalia, 14 luglio 2024).
Grazie per il Vostro impegno!
Con fiducia e speranza continuiamo a credere nella beatitudine promessa agli operatori di pace, coloro che con sguardo disarmato e lungimirante rendono più bella, ospitale e fraterna la nostra Casa comune! Tutti Vi saluto e abbraccio di cuore!
Palermo, 26 ottobre 2024