L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice chiede alla comunità diocesana di pregare in suffragio del Santo Padre Francesco e convoca tutti i fedeli, chierici e laici, religiose e religiosi, movimenti, associazioni, gruppi, confraternite – e quanti vorranno unirsi – alla Celebrazione Eucaristica di giovedì 24 aprile 2025 alle ore 18.30 nella Chiesa Cattedrale.
Messaggio di Corrado Arcivescovo della Chiesa di Palermo
in ricordo di Papa Francesco
Carissime sorelle, carissimi fratelli, figlie e figli dell’amata Chiesa di Palermo, con dolore, con tristezza, ma anche con la speranza che ci viene dal Vangelo abbiamo accolto la notizia della morte del nostro Santo Padre Papa Francesco.
Seppur conoscevamo le sue ormai precarie condizioni di salute, essa giunge lo stesso inattesa ai nostri cuori. Papa Francesco era come una persona di famiglia, per la Chiesa e per l’umanità. Le sue prime parole sono state per i poveri. Le sue ultime per gli ultimi. La sua passione è stata annunciare agli uomini la Passione del Cristo, che asciuga ogni lacrima e apre ogni cuore alla speranza.
Papa Francesco è stato per tutti, per i credenti di ogni fede, per ogni persona di buona volontà, per tutto il creato che attende gemendo il Regno di Dio, un dono grande, in tempi così difficili a livello ecclesiale e mondiale. Oggi possiamo dire che il Signore della storia ci ha donato Papa Francesco per custodire la Chiesa. Custodire: verbo a lui così caro, sin dalla sua prima omelia, perché lui è stato per noi un novello Giuseppe, presenza vivente e immagine vibrante di Colui che è il Custode di tutti, nella vita e nella morte.
Perdiamo un uomo di Dio, un contemplativo e un profeta, che in questo momento epocale di travaglio e di cambiamento, sulle orme di Francesco d’Assisi, è stato come una sentinella vigile e lungimirante, per la sua Chiesa di Roma, per tutta la Chiesa universale e per l’intera famiglia umana. Un riflesso della sentinella dell’oracolo di Isaia 21,11-12: «“Sentinella, quanto resta della notte?”. La sentinella risponde: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!”». Una sentinella che nella notte della nostra storia ci ha indicato la via della fedeltà al Vangelo, della passione per i poveri, della profezia della pace, dell’umanità cordiale, della trasformazione interiore, dell’attesa della salvezza di Dio per tutti, sotto ogni cielo e ogni fede.
Lo perde la Chiesa, lo perde il mondo, ma non lo perde il nostro cuore. Rimaniamo uniti nella comune gratitudine al Signore per averci dato in Papa Francesco un segno fulgido e credibile di Pastore buono, umile e forte, così simile all’unico Buon Pastore, a Colui che continua a dire: «Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore» (Gv 10,14-16).
Unito intimamente a Cristo, in costante ascolto della Sua voce, Papa Francesco ha donato parole che sapevano di Vangelo, capaci di aprire varchi di luce nella notte e cammini di speranza, di far rotolare via i macigni dalle tombe, anche lì dove apparentemente non c’era più niente da credere o da sperare. Lo piangiamo con tutta la Chiesa, con tutta la famiglia umana e in particolare, con i piccoli, i poveri e gli scartati della casa comune.
Noi, Chiesa di Palermo, ricordiamo con gratitudine Papa Francesco per le strade della nostra Città, nel settembre del 2018, quando venne a onorare la memoria del Beato Martire Padre Pino Puglisi e a mostrare a tutti vicinanza e condivisione dei dolori e delle gioie della nostra terra. Custodiremo per sempre il mandato consegnato alla Chiesa palermitana in quell’indimenticabile giornata. E custodiremo la memoria di Lui che dall’Alto custodisce anche noi.
Che il Buon Pastore lo accolga sulle sue spalle e lo introduca al banchetto celeste preparato dal Padre ai suoi servitori fedeli.