La Giornata Mondiale dell’Anziano con l’Arcivescovo

“Mi piace chiamare gli anziani come li definisce la Bibbia: “Ebbri di anni” perché hanno grande esperienza e sono riempiti di quella sapienza che devono custodire con autorevolezza nella comunità cristiana”.
Lo ha detto l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice durante la celebrazione Eucaristica, nella Parrocchia di Santa Silvia in occasione della XVIII Giornata Mondiale dell’Anziano. “Proprio un anno fa in occasione di questa ricorrenza – ha aggiunto l’Arcivescovo – ero in visita agli anziani della mia parrocchia ed ho ricevuto una telefonata da parte del Nunzio apostolico per una comunicazione che poi sarebbe stata quella della nomina quale Arcivescovo di Palermo. possiamo dire che il Papa mi ha pescato in mezzo agli anziani”.
L’iniziativa è stata organizzata dal Servizio per la pastorale degli anziani diretto da Giovanni Di Cara. “L’anziano non può costituire un problema per la Società, bensì una vera risorsa – ha detto Di Cara – essendo egli in grado di offrire la migliore esperienza della vita, che aiuta a distinguere l’essenziale da quello che non lo è, le cose importanti da quelle meno importanti, in maniera da prevenire ansie e realizzare un nuovo equilibrio nel rapporto con le cose”. 
Alla celebrazione che è stata animata dalla corale parrocchiale diretta da Luisella Nardoni, hanno preso parte oltre 500 anziani provenienti da diverse parti della diocesi.
Al termine della celebrazione gli anziani sono stati intrattenuti dalla compagnia parrocchiale  che ha messo in scena l’esilarante commedia brillante “A fuitina” che ha regalato agli intervenuti circa due ore di risate e di sano svago. Durante gli intervalli, sono stati distribuiti biscotti, bibite e quant’altro, per la gioia delle persone “Ebbre di anni”.