La “Correzione fraterna” difficile da praticare, ma di più accoglierla

“Ogni volta che correggiamo o ci lasciamo correggere, contribuiamo a risanare un pezzettino di questo mondo; se invece non lo facciamo lo renderemo sempre più falso e invivibile. Meglio correggere per operare il bene che tacere e diventare complici del male”.
Lo ha affermato don Leoluca Pasqua nel corso di un incontro di preparazione alla Pasqua svoltosi nella Parrocchia del Santo Sepolcro guidata da don Filippo Custode.
Il tema della correzione fraterna difficile da praticare, ma ancora di più accoglierla, è stato delineato nell’orizzonte in cui esso si colloca, con il suo significato e le sue finalità. Nel corso dell’incontro è stato tracciato anche un breve excursus biblico, con particolare riferimento all’insegnamento di Gesù. Don Pasqua si è soffermato anche sulle dinamiche, sugli ostacoli da superare e gli atteggiamenti da assumere. Importante nella correzione anche il discernimento per fare un’attenta lettura della situazione e per evitare che si possa rimproverare qualcuno che non ha alcuna responsabilità.
Al termine dell’incontro, il relatore ha proposto alcune modalità pratiche per intraprendere la correzione e per comprendere la sua straordinaria capacità di creare benessere al fine di avviare percorsi di pace e riconciliazione in maniera particolare tra i coniugi e come un valido strumento per aiutarsi reciprocamente a camminare nella verità.