“Ricordiamoci che siamo membra di un unico corpo. Da ciò deriva la fatica di comunicare non da soli, ma sempre proiettati verso gli altri e per la costruzione del bene comune. Il vostro lavoro è principalmente missione che porta a spendervi attraverso tutti gli strumenti della comunicazione post-moderna. Il principale compito della Chiesa è quello di essere aperta al mondo nella grande difficoltà di mettere insieme verità e libertà. La nostra libertà incontra sempre il volto dell’altro. La storia si muove verso la liberazione e questo è il cuore della storia del cristianesimo. La verità nel cristianesimo non è mai una astrazione, ma è il Cristo e la relazione che lui pone con gli altri. Verità allora è soprattutto relazione di accoglienza autentica dell’altro nel segno della condivisione”.
E’ quanto affermato dall’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nel suo intervento nella sede dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia in occasione della 53a Giornata delle comunicazioni sociali, sul tema “Siamo membra gli uni degli altri”.
Tra i relatori, Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter, Giuseppe Rizzuto, segretario provinciale Assostampa, Michelangelo Nasca, presidente Ucsi Palermo, Domenico Interdonato, presidente Ucsi Sicilia, rappresentata anche dal consigliere nazionale Salvatore Di Salvo. A introdurre e coordinare i lavori Pino Grasso, direttore ufficio comunicazioni sociali. Durante la giornata, gli interventi sono stati seguiti in diretta streaming a beneficio dei colleghi di Messina e Siracusa.
Don Fortunato Di Noto ha evidenziato come Internet abbia “cambiato le storie degli uomini e della società. Percepisco che questo mondo sta letteralmente cambiando l’uomo, anche sul piano della fede. Sean Parker, tra i fondatori di Facebook, diceva che noi abbiamo una grande responsabilità che non abbiamo capito prima. Non abbiamo compreso cosa sta modificando nei cervelli dei bambini il mondo digitale”.
Giulio Francese ha focalizzato l’attenzione «su tanti spunti di riflessione, anche preoccupanti. “Il Santo Padre è un grande comunicatore e ha spesso parlato del nostro ruolo, in un periodo in cui la stampa è oggetto di intimidazioni, in alcuni casi attentati, di querele temerarie. Il Papa ha più volte sottolineato la nostra responsabilità, è quello che proviamo a fare anche attraverso corsi come questi di fronte alle foto dei nove giornalisti siciliani uccisi. Noi giornalisti ci sentiamo ancora custodi della notizia? Il Santo Padre ci ha detto che svolgiamo non solo un mestiere, ma anche una missione”.
Il concetto di verità ha avuto la sua centralità nell’intervento di Giuseppe Rizzuto, segretario provinciale Assostampa: «I principi della professione giornalistica vengono ripresi dalla lettera del Papa. Sa di cosa parla, richiama il Vangelo, “siamo membra gli uni degli altri”. Dice cose comprensibili anche ai non cattolici. Il nostro Ordine prevede la collaborazione gli uni con gli altri. I nostri orientamenti deontologici spesso coincidono con quanto afferma a riguardo la Chiesa”.
Al termine si è svolta la cerimonia di premiazione del Concorso fotografico: “La Settimana Santa a Palermo”. La foto raffigurante due anziani in processione della Parrocchia “San Giovanni Maria Vianney – Curato d’Ars di Andrea Rera si è aggiudicato il 1° premio del Concorso fotografico: “La Settimana Santa a Palermo”. Al secondo posto la foto della Via Crucis del gruppo Giovanni Paolo II di Partanna di Nuccio La Mantia e al 3° la foto della Processione del Cristo Morto e di Maria SS. Addolorata della confraternita Maria SS. dei Sette Dolori alla Guilla” di Giovanni Nicolosi.