Il CdA dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini ha intrapreso tutte le iniziative per risolvere i gravi problemi gestionali ed economici

Con riferimento alle recenti sentenze del Tribunale di Palermo, sezione Lavoro, che ha disposto il reintegro di 14 ex dipendenti dell’Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini (OPCER) e ad alcune notizie riportate dalla stampa, lasciando impregiudicata ogni eventuale iniziativa (ove necessaria) nelle sedi competenti ai fini della esatta ricostruzione delle vicende, anche contabili, che hanno caratterizzato l’attività liquidatoria dell’Ente nel precedente biennio, preme mettere in luce alcuni aspetti rilevanti:

L’Ente si è visto costretto alla dolorosa decisione di porre una soluzione di continuità ai suoi 70 anni di attività, attesi gli ingenti debiti (oltre 3,5 milioni di euro) maturati nelle gestioni precedenti e la radicale contrazione dei contributi pubblici (in particolare l’azzeramento del capitolo regionale di bilancio in favore delle ex IPAB, quale è stata l’OPCER, ormai riconosciuto dallo stesso Tribunale di Palermo quale ente di natura privatistica). D’altro canto, la mancata accettazione da parte degli ex dipendenti di ogni proposta volta al mantenimento dell’intero bacino occupazionale a fronte della temporanea riduzione dell’orario di lavoro, ha inevitabilmente comportato la sofferta determinazione di procedere nel 2017 alla chiusura dei servizi – senza alcun pregiudizio per l’utenza – e al licenziamento di tutto il personale, già sovradimensionato rispetto ai servizi stessi.

L’Ente attende in ogni caso e per correttezza le decisioni dei soggetti interessati, assumendosi fin da ora la responsabilità per la definizione pacifica dei rapporti di lavoro.

Preme infine far rilevare come questo Consiglio di Amministrazione abbia intrapreso tutte le iniziative possibili per tentare di risolvere i gravi problemi gestionali ed economici dell’Ente, in un quadro complesso sul piano legislativo, giuridico e sociale.