I diaconi e le spose a scuola dell’Amoris laetitia

“Amoris laetitia bisogna leggerla a partire dal Vangelo e alla luce del Concilio Vaticano II, contestualizzandola con i tempi odierni, senza dimenticare l’indissolubilità del Sacramento del Matrimonio”. Lo ha detto l’Eparca di Piana degli Albanesi, mons. Giorgio Demetrio Gallaro, nel corso della riflessione sull’Esortazione post sinodale “Amoris laetitia” che è stata tenuta nei locali del Seminario vescovile di Piana degli Albanesi, domenica scorsa, ai diaconi e alle spose delle diocesi di Palermo, Cefalù, Monreale, Mazara del Vallo, Trapani e Piana degli Albanesi. L’incontro di formazione è stato organizzato dal Centro “Madre del Buon Pastore” della Conferenza Episcopale Siciliana, diretto da don Calogero Cerami.
Secondo mons. Gallaro il diacono cresce come persona e ministro a stretto contatto con l’esperienza, le problematiche, le luci e le ombre della famiglia, stando con i piedi per terra ed ha invitato i diaconi ad esercitare il ministero nell’accoglienza, l’ascolto e l’accompagnamento per ravvivare, curare e sostenere le famiglie in difficoltà.
“Oggi assistiamo al fallimento del matrimonio già nei primi anni di vita – ha proseguito l’Eparca – ecco che è importante l’accompagnamento alle giovani coppie vivendo una pastorale di prossimità e di inclusività.