Giubileo della Misericordia. A Palermo si aprono quattro porte sante: La vigilia di Natale quella della Missione Speranza e Carità

Giubileo della Misericordia
A Palermo si aprono quattro porte sante
La vigilia di Natale quella della Missione Speranza e Carità

 

La Misericordia divina scenderà copiosa sulla comunità diocesana in occasione del Giubileo straordinario, indetto dal Santo Padre Francesco, iniziato martedì scorso a Roma per la solennità dell’Immacolata, a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, attraverso l’apertura di quattro porte sante. Oltre a quella della Cattedrale, ne sarà infatti aperta una molto significativa nella chiesa di via Decollati della missione “Speranza e carità”, diretta dal missionario laico Biagio Conte.
La prima porta santa ad essere aperta sarà quella della
 
Chiesa Cattedrale di Palermo
domenica 13 dicembre 2015 – ore 17
Presiede l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice
 
La celebrazione inizierà sul Sagrato dove sarà data lettura di una sintesi della bolla di indizione dell’anno santo a cui seguirà la preghiera litanica e lettura del Vangelo, quindi al canto di un salmo si snoderà una processione di presbiteri e diaconi che attraverserà via Bonello verso il portone bronzo che sarà la porta santa a Palermo. I fedeli potranno varcare la porta al termine della celebrazione.
L’intera celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming su www.diocesipa.it e sull’emittente diocesana Radio Spazio Noi In Blu.
 
In diocesi saranno aperte altre tre porte sante:
 
Santuario Altavilla Milicia
Sabato 19 dicembre – ore 18
Presiede l’arcivescovo emerito card. Paolo Romeo
 
Santuario di Monte Pellegrino
domenica 20 dicembre – 10
Presiede l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice
 
Chiesa di via Decollati Missione Speranza e carità
giovedì 24 dicembre – ore 17
Presiede l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice
Elemento caratteristico del Giubileo – come spiega il Santo Padre nella Bolla di indizione del Giubileo – sarà l’indulgenza che dimostra “il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini”. Tuttavia, mentre nel sacramento della Riconciliazione i peccati vengono cancellati dal perdono di Dio, con l’indulgenza il peccatore viene liberato “dall’impronta negativa”, “da ogni residuo della conseguenza del peccato”, che rimane “nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri”. In questo senso, chi ottiene l’indulgenza, viene “abilitato ad agire con carità, a crescere nell’amore, piuttosto che a ricadere nel peccato” stesso.
Per lucrare l’indulgenza occorre varcare la soglia di almeno una Porta Santa (quest’anno non solo a Roma ma in tutte le diocesi), confessarsi sacramentalmente, fare la Comunione e pregare secondo le intenzioni del Papa.