Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: Tavola rotonda alla Libreria Paoline con don Fortunato Di Noto

Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: Tavola rotonda alla Libreria Paoline con don Fortunato Di Noto
“Comunicazione, confronto e perdono all’interno della famiglia” è il tema della Tavola rotonda organizzata dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi di Palermo e dalle Paoline, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, l’Ufficio per la Famiglia, l’Associazione Comunicazione e Cultura Paoline Onlus, Radio Spazio Noi, l’Assostampa, il Gus e l’Ucsi Sicilia.
L’iniziativa che si svolgerà giovedì 5 maggio 2016, alle ore 10, nel salone “Beato Alberione” della Libreria Paoline è prevista nell’ambito della 50a Giornata mondiale per le Comunicazioni sociali indetta dal Santo Padre su “Comunicazione e misericordia, un incontro fecondo”.
Interverranno don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione “Meter”, nata per tutelare i bambini dagli abusi sessuali, il presidente dell'ordine dei giornalisti di Sicilia Riccardo Arena, il direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali dr. Pino Grasso, il direttore dell’Ufficio Pastorale per la Famiglia prof. Giuseppe Re. Introduce e coordina suor Fernanda Di Monte, giornalista. L’iniziativa è stata riconosciuta dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti che rilascia 3 crediti formativi.
“Nella ricorrenza dei 50 anni di questo appuntamento annuale scaturito dal Concilio Vaticano II siamo invitati a riflettere sul rapporto tra la comunicazione e la misericordia “per riscoprire – come afferma Papa Francesco nel suo messaggio – il potere della misericordia di sanare le relazioni lacerate e di riportare la pace e l’armonia tra le famiglie e nelle comunità”. Ad affermarlo l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice il quale aggiunge: “Sono convinto che amore e perdono all’interno della famiglia debbano essere uno stile di vita. Personalmente sono vissuto in una famiglia dove ci siamo amati reciprocamente ed abbiamo riversato questo amore anche ad extra. Ricordo che quando eravamo ancora piccoli, i miei genitori accolsero in casa due bambini rimasti orfani. E’ in questo contesto che è nata la mia vocazione. Prego il Signore perché il vostro lavoro sia un umile servizio al Vangelo che ha come suoi destinatari gli uomini e le donne di ogni tempo, di questo nostro tempo, e in particolare quanti non hanno voce e rischiano di rimanere senza voce”.