Formazione alla spiritualità nel mondo della salute

L’Ufficio pastorale per la salute, diretto da Paola Geraci, si fa promotore di iniziative volte a focalizzare il tema della formazione alla spiritualità che agisca nel tessuto organizzativo dei luoghi di cura. A tal proposito l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice ha convocato un incontro, al quale hanno preso parte diversi attori del mondo della salute: l’Università, il Policlinico, l’Ordine dei Medici della Provincia di Palermo, la Direzione generale dell’Ospedale Civico, il Comune, i quali hanno condiviso con entusiasmo la proposta.
“I cristiani non debbono costruire altri ospedali – ha detto l’Arcivescovo – ma essere presenti nel mondo della Sanità per aiutare a ritrovare la visione integrale della persona a cominciare dal malato. Per questo dobbiamo mettere insieme le energie per essere di aiuto e assicurare una risposta efficace”.
L’incontro è scaturito a seguito del convegno sul tema “Il bisogno di spiritualità della persona ammalata di tumore e di chi se ne prende cura”, organizzato dallo stesso Ufficio di Pastorale della Salute, a palazzo Villafranca Alliata il 27 febbraio dello scorso anno, al termine del quale è stata proposta una Carta d’intenti, denominata “Carta di Palermo”. L’iniziativa ha raccolto il consenso dei partecipanti e più che una raccolta di dichiarazioni è stata una vera e propria agenda di proposte concrete, che mirano a introdurre nella pratica operativa delle strutture sanitarie della Città il concetto di assistenza integrale del paziente, non solo neoplastico, comprensiva di assistenza spirituale, come previsto, peraltro, dalla legislazione.
“La riunione convocata dall’Arcivescovo è stata proficua – dichiara il direttore dell’Ufficio della Pastorale della Salute Paola Geraci – tutti i partecipanti hanno condiviso la necessità di metterci insieme e di porre in essere quelle iniziative per la parte di competenza di ciascuno, volte ad assicurare una formazione spirituale nei luoghi di cura ed garantire assistenza, in primo luogo ai pazienti, ma anche ai familiari, oltre che ai medici e al personale socio – sanitario”.
Successivamente sono previsti ulteriori incontri perché si possa programmare insieme un percorso formativo e fare fruttare ancora meglio e diffondere iniziative già esistenti.