In tempi in cui le donne non sanno più rammendare, fare un orlo o attaccare un bottone, ci sono un centinaio di ragazze di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, che giornalmente frequentano il corso di ricamo e cucito. “Ric-amiamo l’amore” è il titolo del corso organizzato dalle suore Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli che da oltre 130 anni, operano a palazzo Butera che si concluderà sabato prossimo con una grande festa alla presenza dei genitori, durante la quale saranno messi in mostra tutti i lavori realizzati delle ragazze. “Lo scopo del corso è quello di creare nuove amicizie all’insegna della fraternità e per imparare a essere creatici– spiega a superiora – C’è tra le nostre ragazze anche chi ha realizzato un vestitino per andare a una festa. Dobbiamo anche ringraziare le mamme che hanno lasciato i loro impegni familiari per dedicarsi alle bambine”. Oltre alle suore, capeggiate dalla madre superiora Imma D’Amore, la decana Rosa Provenzano, Giuseppina Cuva e Maddalena collaborano anche un gruppo di mamme Rita Perricone, Anna Castronovo, Margherita Lo Coco, Angela Pagano, Silvia Bruno, Claudia Cirrincione e Cristina Sciortino che insegnano l’arte del ricamo e del cucito a ragazze di diversa estrazione sociale, permettendo loro di trascorrere mattinate serene e aprendosi a nuove conoscenze. Quello di quest’anno è il corso numero 14, il primo dei quali fu organizzato dall’ex superiora suor Paola Russo, adesso a Catania. Da allora anche quest’anno il corso viene organizzato nei locali ogni giorno dalle 8.30 alle 12 durante i quali le ragazze che vengono da tutta Bagheria ma anche Santa Flavia, imparano il ricamo, punto a croce, punto filza, punto catenella, il punto nodini, il punto giorno, che ha permesso loro di realizzare una serie di lavoretti tra cui centrini, asciugamano, tovaglie, tovaglioli per bambini. “Io ho sempre avuto il sogno di diventare stilista – dichiara – e spero un giorno di riuscirci. Intanto ho confezionato un vestito per la domenica”. Le suore inoltre, hanno intrattenuto le ragazze anche con lezioni di bon ton e leggendo qualche bella pagina del Vangelo. “La cosa che sorprende è l’interesse, la volontà e il desiderio di imparare delle ragazze – aggiunge suor Giuseppina Cuva – e questo significa che ci credono e noi adulti dobbiamo imparare a credere in loro. La mattina arrivavano molto presto anche prima delle 9 e al termine della giornata non vogliono andare via”.
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