Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia”

Un evento culturale sul tema della “Giustizia e della misericordia in ambito civile e canonico” è stato organizzato dall’associazione laicale “Convegni di cultura Maria Cristina di Savoia” di Palermo, diretta da Mariella Baldanza e Rosalia Coniglio.
L’Associazione ispirata alla Beata Maria Cristina di Savoia, regina delle due Sicilie, si propone di perseguire la Formazione cristiana, religiosa, morale, culturale e sociale delle aderenti e una loro testimonianza cristiana e presenza attiva nella vita sociale. L’attività culturale in particolare si accompagna, ad una attenzione alle persone, attraverso momenti di convivialità ed iniziative culturali di alto respiro. L’Associazione inoltre, vuole essere al servizio della Chiesa, nella sua missione di evangelizzazione.
In questo ambito è stata organizzata una Tavola rotonda alla quale sono interventi il vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico di Palermo don Vincenzo Talluto il quale ha affermato che “Giustizia e Misericordia sono un dittico costante: non c’è Giustizia senza Misericordia e non c’è Misericordia senza Giustizia”, quindi hanno relazionato la direttrice del carcere Pagliarelli dott.ssa Francesca Vazzana su “Il perdono nel trattamento penitenziario”, il dott. Guido Librino, magistrato del Tribunale di Palermo su: “Giustizia o misericordia per il debitore”, l’avv. matrimonialista Miriam Fanella che ha sviluppato una riflessione su “Misericordia e diritto di famiglia” e la prof.ssa Rosalba Cassarà, docente di Lettere nei licei che ha reso una toccante testimonianza su: “Misericordia e giustizia nella breve esistenza di Ninni Cassarà”.
“Questo tema si inserisce nelle linee programmatiche dell’anno sociale 2016/2017 della nostra associazione – afferma la presidente Rosalia Coniglio – e ci è sembrato pertanto giusto chiudere le nostre attività affrontando l’argomento della Giustizia e della misericordia nell’ambito del diritto ordinario e canonico. Mi piace ricordare che anche Maria Cristina di Savoia è stata nella sua breve vita, una nobile espressione della declinazione del binomio “Giustizia e misericordia”. Lei, donna emancipata per quei tempi, ha saputo costantemente battersi per il riscatto morale e materiale sia delle donne, sia del suo popolo e lo ha fatto scendendo in campo nel sociale e incidendo sulle scelte politiche del marito re Ferdinando II di Borbone. Ha salvato tanti condannati a morte e creato condizioni di lavoro, attuando un criterio perequativo di giustizia ridando dignità umana a tanti diseredati”.