Una giornata intensa di fraternità e di confronto è stata vissuta martedì scorso negli accoglienti locali della Parrocchia di Maria Santissima Mediatrice, guidata da don Fabrizio Moscato, tra i sacerdoti i diaconi e l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice. L’incontro è stato introdotto da una riflessione di don Angelo Passaro, docente presso la Facoltà teologica di Sicilia sulla fraternità presbiterale il quale ha affermato che i sacerdoti debbono essere pastori e ministri compassionevoli che danno voce alla Parola di Cristo. “Il termine compassione – ha detto – è uno dei volti della Misericordia che si deve ripetere più volte nel sapersi abbassare sull’altro”.
L’Arcivescovo ha ringraziato il relatore dal profondo del cuore che – ha detto – ha testimoniato il suo amore per le Scritture e ci ha fatto comprendere come la forza di un educatore sta nella capacità di ascoltare e nella capacità di andare al cuore dell’altro”.
Nel suo intervento mons. Lorefice ha riferito che il suo, sarà un Governo fraterno tra i presbiteri e i diaconi, animato da gesti di amore e dando il primato all’ascolto. “Siamo tutti destinatari di un evento di grazia che è chiamata del Signore accomunati dal suo magistero. Io sono per la Parola, la mensa Eucaristica e i poveri, pertanto non possiamo parlare di Vangelo se non siamo addentro ad esso. La mia preoccupazione principale sarà quella di ascoltarvi mettendo a nudo il mio cuore nel primato dell’interiorità. L’essere stato per tanti anni in parrocchia mi aiuterà a capirvi meglio”.
Quindi ha esortato i presenti a camminare insieme. “Ho preso sul serio i regali che mi avete donato – ha proseguito – l’anello e il pastorale sono infatti il segno della mia appartenenza a questa Chiesa di Palermo che amo con tutto il cuore”. Poi parlando ai diaconi ha detto che sono “Sacramento” e cioè segno di Cristo servo. “Una delle cose più belle del Concilio Vaticano II che deve essere un segno concreto nella nostra Chiesa”.
Infine, mons. Lorefice ha annunciato che da gennaio si svolgeranno incontri mensili di ritiro, alternati ad incontri di aggiornamento. “Voglio conoscere la mia sposa e voglio prendere il tempo necessario per conoscervi tutti. Sono consapevole che Palermo sovrasta le mie forze, ma siccome questo compito me l’ha chiesto Gesù, sarà Lui ad aiutarmi nella consapevolezza che mi guida soltanto l’amore per la Chiesa”.
L’Arcivescovo ha ringraziato il relatore dal profondo del cuore che – ha detto – ha testimoniato il suo amore per le Scritture e ci ha fatto comprendere come la forza di un educatore sta nella capacità di ascoltare e nella capacità di andare al cuore dell’altro”.
Nel suo intervento mons. Lorefice ha riferito che il suo, sarà un Governo fraterno tra i presbiteri e i diaconi, animato da gesti di amore e dando il primato all’ascolto. “Siamo tutti destinatari di un evento di grazia che è chiamata del Signore accomunati dal suo magistero. Io sono per la Parola, la mensa Eucaristica e i poveri, pertanto non possiamo parlare di Vangelo se non siamo addentro ad esso. La mia preoccupazione principale sarà quella di ascoltarvi mettendo a nudo il mio cuore nel primato dell’interiorità. L’essere stato per tanti anni in parrocchia mi aiuterà a capirvi meglio”.
Quindi ha esortato i presenti a camminare insieme. “Ho preso sul serio i regali che mi avete donato – ha proseguito – l’anello e il pastorale sono infatti il segno della mia appartenenza a questa Chiesa di Palermo che amo con tutto il cuore”. Poi parlando ai diaconi ha detto che sono “Sacramento” e cioè segno di Cristo servo. “Una delle cose più belle del Concilio Vaticano II che deve essere un segno concreto nella nostra Chiesa”.
Infine, mons. Lorefice ha annunciato che da gennaio si svolgeranno incontri mensili di ritiro, alternati ad incontri di aggiornamento. “Voglio conoscere la mia sposa e voglio prendere il tempo necessario per conoscervi tutti. Sono consapevole che Palermo sovrasta le mie forze, ma siccome questo compito me l’ha chiesto Gesù, sarà Lui ad aiutarmi nella consapevolezza che mi guida soltanto l’amore per la Chiesa”.