Cerimoniale dell’Ordinazione di mons. Corrado Lorefice.

Il Cerimoniale dell'Ordinazione di mons. Corrado Lorefice
Significativo e articolato il cerimoniale dell’ordinazione Episcopale di mons. Corrado Lorefice che sabato 5 dicembre sarà ordinato Vescovo per l’imposizione delle mani del card. Paolo Romeo, degli altri due vescovi conconsacranti mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, e mons. Paolo De Nicolò, vescovo titolare di Mariana in Corsica e degli altri vescovi che interverranno alla solenne liturgia.
Alle ore 16.45 i vescovi si prepareranno nella sala attigua l’Ufficio dell’Arcivescovo in Episcopio e contemporaneamente, i presbiteri e i diaconi indosseranno i paramenti liturgici nella sala Filangeri e in quella attigua il piano nobile del Palazzo Arcivescovile da dove partirà la processione introitale che si snoderà dall’esterno attraversando via Bonello.
All’ingresso in Cattedrale, il canto d’ingresso, eseguito dal Coro della Cattedrale, diretto dal maestro Mauro Visconti, accompagnerà la processione dei concelebranti.
Il Cerimoniale dell’Ordinazione Episcopale prevede che giunti in presbiterio, il card. Paolo Romeo, ordinante principale, siederà sulla Cattedra e accanto a lui i due vescovi Staglianò e De Nicolò. L’ordinando si siederà invece di rimpetto alla cattedra, assistito dai due presbiteri assistenti, mons. Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi Noto e mons. Gerardo Belzaino della diocesi di Aversa.
Dopo i riti introduttivi e l’atto penitenziale, seguirà la liturgia della Parola con le letture della Messa domenicale della II di Avvento. Al termine della proclamazione del Vangelo, avrà inizio la liturgia di ordinazione con il canto del “Veni Creator” per invocare lo Spirito Santo sull’ordinando. Subito dopo la presentazione dell’eletto, che si avvicinerà al cardinale con i due presbiteri assistenti, uno dei quali chiederà di procedere all’ordinazione: a quel punto, il presidente chiederà di dare lettura del mandato del Papa, e mons. Giurdanella, leggerà la bolla di nomina con cui mons. Lorefice viene designato dal Santo Padre Francesco alla guida della Chiesa palermitana.

Testo Bolla
Francesco Vescovo, Servo dei Servi di Dio
al diletto figlio Corrado Lorefice, membro del clero della diocesi di Noto ed ivi in atto Parroco e Vicario Episcopale, eletto Arcivescovo Metropolita di Palermo, salute e Apostolica Benedizione.
Chiamati a succedere nel servizio del beato Apostolo Pietro, ci sforziamo di prenderci cura con l’aiuto di Dio, che è grande nell’amore, e con viva sollecitudine, del bene di tutto il gregge del Signore.
Pertanto, dovendosi provvedere alla Chiesa Metropolitana di Palermo, davvero antica e insigne per la fede cattolica e per i sacri Pastori, per la storia e per le opere d’arte, attualmente vacante in seguito alla rinuncia dell’Eminentissimo Signor Cardinale Paolo Romeo, riteniamo pronto a reggerla te, Figlio diletto, presbitero di provata virtù e di ottima aspettativa, esperto nelle realtà ecclesiali e nelle vocazioni.
Dunque, sulla base del parere della Congregazione per i Vescovi, in virtù della Nostra suprema autorità Apostolica ti nominiamo Arcivescovo Metropolita di Palermo con tutti i diritti e i doveri a quest’ufficio connessi.
Permettiamo che tu riceva l’ordinazione episcopale al di fuori della città di Roma. Prima, però, farai la professione di fede cattolica e presterai giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori secondo i sacri canoni e la consuetudine.
Disponiamo che questa Lettera sia resa nota al tuo clero e al tuo popolo, che esortiamo ad accoglierti con gioia e a mantenersi sempre unito a te.
Fa’, infine, diletto Figlio, che, seguendo l’esempio di Cristo, Principe dei Pastori, tu sappia portare a compimento un così grande servizio, mostrando quell’amore che il nostro Maestro ci ha lasciato nell’ultima cena quale suo supremo testamento (cfr. Gv 15, 9-17), cosicché i fedeli che ti vengono affidati possano trovare in te una saggia guida, un sapiente maestro e un affettuosissimo padre.
I doni dello Spirito Paraclito, per la protezione di Maria Santissima, Nostra Signora, Regina del Cielo e per intercessione di santa Rosalia e del beato Giuseppe Puglisi, sempre ti colmino di gioia e sostengano te e codesta carissima comunità ecclesiale nella diletta isola di Sicilia.
Dato a Roma, in S. Pietro, il giorno ventisette del mese di ottobre dell’anno del Signore duemilaquindici, terzo del Nostro Pontificato.
Francesco

Dopo la lettura della Bolla seguirà l’omelia che sarà pronunciata dal card. Romeo, quindi il rito prosegue con le domande rivolte all’eletto, che manifesterà la propria volontà di assumere i gravosi impegni dell’episcopato.
Si passa quindi all’invocazione della Chiesa celeste, con il canto delle Litanie dei santi, durante il quale mons. Lorefice si prostrerà a terra. Subito dopo, il momento culminante dell’azione sacramentale: l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto da parte dell’ordinante principale e dei due conconsacranti e tutti gli altri vescovi presenti, che sfileranno a imporre le mani sul capo di mons. Lorefice sul quale poi il cardinale Romeo pronuncerà la preghiera consacratoria.
Il card. Romeo impone sul capo dell’eletto il libro dei Vangeli aperto e due diaconi, stando in piedi alla destra e alla sinistra dell’ordinando, tengono il libro dei Vangeli sopra il suo capo fino a che non è terminata la preghiera di ordinazione.
A quel punto l’ordinazione sarà avvenuta, e sarà suggellata con i riti esplicativi, a partire dall’unzione col sacro crisma sul capo dell’ordinato. A mons. Lorefice saranno poi consegnate le insegne episcopali: l’anello al dito (dono dell’Arcidiocesi di Palermo), la mitria sul capo e soprattutto il pastorale (dono del card. Romeo). Al termine della celebrazione, sarà presentato oltre all’anello che già indossa, il pastorale offerto dall’Arcidiocesi di Palermo.
A questo punto, avverrà l’insediamento sulla cattedra, che il card. Romeo “cederà” al nuovo vescovo, il pastorale (offerto dall’Arcidiocesi di Palermo), che da questo momento prende possesso a tutti gli effetti della diocesi palermitana. Quindi, l’abbraccio di pace con tutti i confratelli vescovi, a simboleggiare l’accoglienza di mons. Lorefice nel collegio episcopale.
Sarà il neo ordinato ad assumere quindi la presidenza della liturgia eucaristica, dall’offertorio in poi. Dopo la comunione e l’orazione conclusiva, il canto solenne del “Te Deum”, mentre il nuovo vescovo percorrerà la navata della basilica impartendo a tutti la benedizione. Quindi, mons. Lorefice rivolgerà la sua parola al popolo e concluderà la liturgia con la benedizione solenne.
Al termine la processione dei concelebranti raggiungerà l’Episcopio, dove saranno dismessi i paramenti liturgici.