“L’azzardo è un fenomeno che va contrastato sul piano della prevenzione, della legalità, della giustizia, dell’economia, della politica economica e della salute pubblica”. Ad affermarlo il presidente della Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II”, mons. Alberto D’Urso, nel corso del convegno nazionale “Azzardo: per una svolta istituzionale a tutela della persona e del bene comune” che si è svolto mercoledì, nella sala conferenze del Seminario arcivescovile di Palermo. L’iniziativa è stata organizzata dalla Consulta nazionale in collaborazione con la Fondazione antiusura “Santi Mamiliano e Rosalia” di Palermo.
“I numeri sono da capogiro – ha continuato il presidente il quale ha puntato il dito contro gli interessi economici – Quei 107 miliardi di euro all’anno bruciati in azzardo in Italia, se fossero trasformati in un fondo di garanzia per il credito agli investimenti, con un moltiplicatore standard di uno a quindici, potrebbero alimentare investimenti per 1.460 miliardi di euro”.
A Palermo, dove le persone stritolate dal sovraindebitamento a causa del gioco d’azzardo sono quadruplicate, da 12 anni opera con impegno la Fondazione antiusura “Santi Massimiliano e Rosalia”, guidata da Vittorio Alfisi, che ha sostenuto oltre 220 famiglie in un percorso di ripianamento dei debiti, sottraendosi alle grinfie degli usurai. La struttura diocesana gestisce un fondo di garanzia erogato dal ministero dell’Economia di 3,5 milioni di euro, necessario per convincere gli istituti di credito a erogare il prestito necessario. “Le persone che vengono da noi sono quelle rifiutate dalle banche, sono disperate – spiega Alfisi – ma purtroppo dobbiamo denunciare ritardi dei finanziamenti da parte degli istituti di credito, che sembrano avere rinunciato al loro ruolo sociale”.
La giornata si è aperta con una celebrazione Eucaristica in Cattedrale, presieduta dal vescovo di Trapani mons. Pietro Maria Fragnelli e da una sosta di preghiera sulla tomba del Beato Pino Puglisi. Le relazioni sono state svolte dal sociologo Maurizio Fiasco il quale ha detto che: “L’allarme maggiore riguarda l’azzardo online, dove la mafia batte lo Stato 5 a 1 – ha detto il sociologo Maurizio Fiasco, consulente della Consulta nazionale antiusura – basti pensare che su 32 miliardi di gioco online registrati nel 2018 le entrate dello Stato sono state circa 330 milioni, pari a circa l’1 per cento. E se i concessionari prendono il 2 per cento, i proventi delle mafie sono pari a un miliardo e mezzo su 4 miliardi gestiti dai siti internet”.
Valeria Carella, Ricercatrice e giurista ha parlato su: “Regolamentare non è proibizionismo: disamina politiche territoriali” mentre Giovanna Nozzetti, Giudice della Terza Sezione Civile del Tribunale di Palermo su: “Azzardo e Costituzione. Discrimine tra compatibilità e antinomia”. Ha concluso Luigi Gaetti, sottosegretario all’Interno il quale ha rivendicato una forma più incisiva di restrizione alla pubblicità dei giochi d’azzardo introdotta col Decreto Dignità ed ha ricordato la proposta di legge depositata alla commissione Affari sociali della Camera.