15 dicembre 2025 CS –112/25

All’Istituto per i Ciechi “Florio e Salamone” nasce l’impresa sociale Oltresenso. Il progetto realizzato grazie all’impegno della Caritas Diocesana, dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e del Progetto Policoro

Il nome è tutto un programma: Oltresenso è il progetto vincitore della terza edizione del contest diocesano “New Technology for Welfare Lab”, promosso dalla Caritas Diocesana di Palermo, dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro e dal Servizio di Pastorale Giovanile dell’Arcidiocesi, in collaborazione con il Progetto Policoro. I tre uffici hanno scelto un percorso che intende investire sulle energie dei giovani, selezionando e accompagnando idee imprenditoriali capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e impatto sociale, fino alla nascita di vere e proprie imprese sociali ETS.

Il progetto è stato presentato lo scorso 13 dicembre, Memoria di Santa Lucia, Patrona della vista, dopo la Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice nella Cappella dell’Istituto “Florio e Salamone”.

Il progetto vincitore di quest’ultima edizione nasce dall’esperienza e dal desiderio di un gruppo di giovani volontari, ipovedenti e non vedenti, utenti, tirocinanti e simpatizzanti dell’Istituto dei Ciechi di Palermo “Florio e Salamone”, che hanno immaginato uno spazio capace di trasformare la disabilità in valore condiviso. Al centro della proposta vi è la creazione di un Caffè Letterario – Bar al buio, che sorgerà all’interno dell’Istituto, in via Angiò 27, come luogo aperto alla città, pensato per mettere in relazione persone vedenti e non vedenti attraverso esperienze sensoriali, attività culturali, musica, letture, visite guidate e momenti di formazione.

“Quello che è pronto a partire è un progetto di cura e di attenzione verso le persone – ha sottolineato l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice” – è un progetto-segno e noi abbiamo bisogno di segni perché ci aiutano a fornire gambe alle parole e alle idee, come quelle che stanno alla base della realtà che viene oggi presentata, una realtà di inclusività per costruire sempre più una città intesa come una famiglia”.

La proposta è stata accolta con particolare favore per la qualità del progetto, la sua capacità innovativa e la sostenibilità economica, ma anche per la forza delle reti territoriali attivate, per le competenze del team e per il potenziale impatto sociale, soprattutto in termini di nuova occupazione per giovani in condizioni di svantaggio. Il percorso di accompagnamento ha previsto una formazione intensiva di cento ore, curata dalla cooperativa Kòrai – Territorio, Sviluppo e Cultura, un premio economico di settemila euro, destinato alle prime spese di avvio grazie ai fondi dell’8xMille, e un supporto costante di tipo legale, amministrativo e di tutoring nel primo anno di attività.

A dare forma concreta al progetto sono Lorenzo Bassano, Viviana Bonanno, Chiara Sanfilippo, Yong Di Wang, Marta Giuditta Lo Nigro e Giuseppe Rubino, che, dopo il percorso formativo seguito con la cooperativa Kòrai – gesto concreto del Progetto Policoro – hanno costituito ufficialmente Oltresenso, oggi già riconosciuta come società cooperativa sociale e impresa sociale ETS. L’iniziativa è stata sostenuta con convinzione dall’Istituto dei Ciechi Florio – Salamone e in particolare dal suo presidente Tommaso Di Gesaro che ha messo a disposizione spazi, risorse e competenze del proprio staff.

All’interno del Caffè Letterario – Bar al buio sarà possibile condividere degustazioni, incontri culturali, presentazioni di libri e audiolibri, eventi musicali, percorsi dedicati alla storia dell’Istituto, oltre ad attività di musicoterapia e arteterapia, in un’esperienza che coinvolge i sensi e invita a guardare oltre l’apparenza.

Per don Sergio Ciresi, Direttore della Caritas Diocesana, “Oltresenso non è solo un nome: è una promessa. È la promessa che la disabilità può trasformarsi in competenza, che la diversità può diventare valore per tutti, che Palermo può continuare a generare luoghi dove nessuno resta indietro. Questo progetto è il frutto del coraggio e della creatività di sei giovani straordinari, partiti da un sogno semplice ma potente: creare uno spazio dove vedenti e non vedenti possano incontrarsi davvero, senza barriere. Il primo Caffè Letterario – Bar al buio di Palermo sarà un luogo dove la luce non si misura in lumen, ma in relazioni, in autonomia, in creatività condivisa. Oltresenso crea anche lavoro dignitoso per giovani che spesso ne vengono esclusi, abbatte stereotipi, restituisce alla città uno dei suoi luoghi storici in una veste completamente nuova e genera inclusione vera, quella che si tocca con mano (e con tutti gli altri sensi)”

 

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