Presbiteri e diaconi riflettono sul Sacramento della Riconciliazione nella fragilità del penitente

“Il Sacramento della Riconciliazione: luce di speranza e di conversione”

“Il Sacramento della Riconciliazione: luce di speranza e di conversione” è il tema trattato in questi giorni, nel percorso formativo organizzato dal Centro regionale “Madre del Buon Pastore” per la formazione del clero, presso le suore delle Boccone del Povero, in viale Olivuzza a Bagheria. “L’esperienza del sacerdote nel sacramento della riconciliazione spiega il direttore del Centro regionale “Madre del Buon Pastore” della Cesi, don Antonio Sapuppo – vede il rapporto tra due persone che vivono l’esperienza della prossimità. Noi ci ritroviamo quotidianamente a sperimentare quotidianamente la fragilità delle persone e ad accompagnarli nel rapporto con Dio e il prossimo. Importante è l’ascolto perché l’esperienza del peccato è comune e l’ascolto è un elemento pedagogico sacramentale di iuto per chi ha bisogno”.
L’evento è un appuntamento annuale nel programma del Centro Madre del buon pastore della Conferenza Episcopale Siciliana ed è rivolto ai seminaristi del VI anno di Teologia, ai diaconi e ai presbiteri ordinati recentemente, ma anche ai parroci e sacerdoti che desiderano avere un’occasione di approfondimento.
“Oggi la prassi sacramentaria vive una crisi – aggiunge don Giuseppe Randazzo, un diacono che si prepara a ricevere il sacramento dell’ordine – perché si occupa di persone in crisi. Essere ministri della misericordia è una delle caratteristiche e una missione specifica del presbitero che deve ritornare alla disponibilità a celebrare il sacramento a cui accostarsi in maniera vera”.