​Al figlio del boss Graviano la Cresima non è stata negata

Card. Paolo Romeo: “Non è stata soltanto una scelta di prudenza”
 

Il cardinale Paolo Romeo non ha negato il Sacramento della Cresima in assoluto al figlio di uno dei boss Graviano, studente liceale del Centro educativo ignaziano, ma ha soltanto evitato che ricevesse il Sacramento stamani insieme agli altri giovani, nella chiesa Cattedrale dove riposano le spoglie del Beato Padre Pino Puglisi.
“Non è stata soltanto una scelta di prudenza – afferma il card. Paolo Romeo – certamente i figli non possono portare e non portano i pesi dei padri, anzi un figlio che si trova in queste circostanze è maggiormente attenzionato dalla Chiesa perché Dio ha sempre avuto una particolare predilezione verso i più deboli. Bisogna pure pensare che in Cattedrale riposano le spoglie di padre Puglisi, ucciso da persone che non mi pare abbiamo mai avuto segni chiari anche di dolore di ciò che hanno commesso. Non dimentichiamo che don Pino Puglisi è un martire perché ucciso in odio della Fede”.
Al giovane comunque non sarà negato il Sacramento che completa l’Iniziazione cristiana, che riceverà in forma privata, in un’altra chiesa, non in maniera solenne e in pubblico. C’era infatti, il pericolo che la presenza del giovane tra i cresimandi di stamani in Cattedrale fosse strumentalizzata.
“Anche in precedenza ci sono stati casi analoghi – aggiunge il vescovo ausiliare mons. Carmelo Cuttitta – Ci auguriamo che questo ragazzo faccia un percorso diverso da quello del padre, che cresca bene e abbia una vita giusta”.
Padre Puglisi fu ucciso il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno, dal killer Salvatore Grigoli, nel quartiere controllato dai boss Graviano. Furono loro a ordinarne l’eliminazione. Una morte in “odium fidei”, come è stato decretato dalla Congregazione per le cause dei santi, che ha dichiarato Puglisi martire.