Il giudice civile del Tribunale di Palermo, accogliendo le rimostranze degli abitanti del condominio di un edificio di via Filippo Parlatore, dove insiste l’oratorio della parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù che avevano denunciato una “rumorosità intollerabile”, ha vietato l’uso della struttura frequentata da centinaia di bambini e ragazzi, un vero paradosso per un oratorio dove non è possibile introdurre un pallone se prima non vengono eseguiti i lavori di adeguamento per insonorizzare le mura del campetto. Opere per migliaia di euro, quasi 20.000, secondo una prima stima, quelli necessari per trasformare il campo in una bolla di gommapiuma. Troppi per una parrocchia guidata da religiosi e che si regge sulla buona volontà e sulla provvidenza.
L’ordinanza del giudice civile del Tribunale di Palermo ha scatenato una levata di scudi da parte di sacerdoti e animatori della parrocchia, ma anche di tutti quei parroci e volontari che in città affidano alla tradizionale attività dell’oratorio la propria pastorale giovanile. Intanto la comunità guidata dal parroco padre Roberto Ciulla dei “Fratelli missionari della misericordia”, ha presentato un ricorso per provare a ribaltare la sentenza, mentre il presidente del Csi Palermo, Maurizio Polizzi, assicura che coinvolgerà nella vicenda anche l’ufficio nazionale.
La storia dell’oratorio inizia due anni e mezzo fa, quando alcuni inquilini di un edificio di via Filippo Parlatore che si affaccia proprio sul cortile dell’oratorio presentano un ricorso lamentando un uso improprio di quello spazio e una situazione perenne di rumore intollerabile. Si contestano i raduni ludici e sportivi con l’impiego di molteplici palloni da gioco e impianti amplificatori durante molte ore del giorno. Da qui la richiesta di adottare idonei accorgimenti tecnici atti a contenere le immissioni rumorose. Anche la vicina Casa di cura Torina interviene, difendendo le attività ludiche svolte su quello spiazzo, che lungi dal dare disturbo ai pazienti, allietano piuttosto il loro umore. I luoghi sono stati donati nel 1955 con l’espressa finalità della ricreazione dei giovani poveri che frequentano la parrocchia con destinazione immutabile. Per di più le attività non si svolgono in modo disorganizzato essendo invece programmate nel contesto del Csi il Centro sportivo italiano e le immissioni rumorose si sarebbero consumate soltanto in modo occasionale.