Domenica 9 Aprile 2017, alle ore 16 con partenza dell’Istituto p. Messina, partirà la Via Crucis dei migranti che proseguirà sul prato del Foro italico e si concluderà nella Chiesa della Madonna dei Miracoli a Piazza Marina.
Ogni anno la Via Crucis dei Migranti organizzata dall’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Palermo, raccoglie le diverse comunità etniche presenti nella città per esprimere l’intima comunione esistente tra l’esperienza di Gesù che viene crocifisso fuori della città di Gerusalemme ed il cammino dei migranti che, fuori dalla loro patria, spesso vivono la propria “via della croce”, come ha affermato Gesù: “Chi vuol essere mio discepolo, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”.
“Una Via Crucis interculturale – affemra p. Sergio Natoli – espressa in nove lingue diverse, con canti e preghiere in diverse lingue, sono il segno eloquente delle diversità culturali delle persone e comunità etniche presenti nella nostra città. Alla Via Crucis si uniscono sempre molti italiani. E’ la Chiesa di Palermo, porzione del grande popolo di Dio, che esprimere in modo visibile la cattolicità dell’unica Chiesa di Gesù Cristo”.
Ogni anno la Via Crucis dei Migranti organizzata dall’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Palermo, raccoglie le diverse comunità etniche presenti nella città per esprimere l’intima comunione esistente tra l’esperienza di Gesù che viene crocifisso fuori della città di Gerusalemme ed il cammino dei migranti che, fuori dalla loro patria, spesso vivono la propria “via della croce”, come ha affermato Gesù: “Chi vuol essere mio discepolo, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”.
“Una Via Crucis interculturale – affemra p. Sergio Natoli – espressa in nove lingue diverse, con canti e preghiere in diverse lingue, sono il segno eloquente delle diversità culturali delle persone e comunità etniche presenti nella nostra città. Alla Via Crucis si uniscono sempre molti italiani. E’ la Chiesa di Palermo, porzione del grande popolo di Dio, che esprimere in modo visibile la cattolicità dell’unica Chiesa di Gesù Cristo”.