Sarà accanto ai disabili per affermare i lori diritti e coinvolgere altri che in Sicilia e in Italia possono amplificare la loro voce. L’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice lo ha assicurato incontrando un gruppo di disabili che ha ricevuto nei lovali della Curia arcivescovile. Tra loro Rosa Foti, responsabile della Pastorale per i disabili della diocesi di Palermo e i fratelli Gianluca e Alessio Pellegrino che nei giorni scorsi si sono battuti strenuamente per chiedere al Governo regionale i servizi spettanti.
“Siamo venuti per invitarla ad essere imprudente – dice Alessio Pellegrino – e a non pensare a cosa sia politicamente corretto, istituzionalmente garbato, ma solo a cosa sia giusto o sbagliato. Ci permettiamo di parlarle con toni di decisa implorazione perché quella che stiamo portando avanti è una battaglia per la verità e la giustizia Ci continuano a prendere in giro. I suoi figli “più ultimi” e più messi alla prova dalla vita, le stiamo chiedendo aiuto. Noi stiamo dando il nostro esempio, stiamo lottando perché non si mercifichi il nostro dolore”.
Sono oltre 20.000 i disabili che soffrono mentre la politica sta pensando di tamponare questa falla morale di anni di immobilismo e ignavia elargendo soltanto qualche provvidenza economica.
“Alle comunità parrocchiali dico di stare vicini, prossimi a chi ha più bisogno – dichiara l’Arcivescovo – e alle Istituzioni chiedo che chi si è assunto il compito di amministrare, per fare sì che la città degli uomini sia veramente umana, non può fare altro che impegnarsi a partire da chi non ha voce”.
“Siamo venuti per invitarla ad essere imprudente – dice Alessio Pellegrino – e a non pensare a cosa sia politicamente corretto, istituzionalmente garbato, ma solo a cosa sia giusto o sbagliato. Ci permettiamo di parlarle con toni di decisa implorazione perché quella che stiamo portando avanti è una battaglia per la verità e la giustizia Ci continuano a prendere in giro. I suoi figli “più ultimi” e più messi alla prova dalla vita, le stiamo chiedendo aiuto. Noi stiamo dando il nostro esempio, stiamo lottando perché non si mercifichi il nostro dolore”.
Sono oltre 20.000 i disabili che soffrono mentre la politica sta pensando di tamponare questa falla morale di anni di immobilismo e ignavia elargendo soltanto qualche provvidenza economica.
“Alle comunità parrocchiali dico di stare vicini, prossimi a chi ha più bisogno – dichiara l’Arcivescovo – e alle Istituzioni chiedo che chi si è assunto il compito di amministrare, per fare sì che la città degli uomini sia veramente umana, non può fare altro che impegnarsi a partire da chi non ha voce”.