Sabato 22 ottobre 2016 alle ore 17,00 nella chiesa del SS. Salvatore di Palermo si inaugurerà la ricollocazione dell’antica pittura con S. Orsola nella chiesa del SS. Salvatore sita in via Vittorio Emanuele a Palermo, già proveniente dai depositi del Museo Diocesano di Palermo.
L’evento, organizzato dal Rettore della chiesa del SS. Salvatore, mons. Gaetano Tulipano e dal Presidente degli Amici dei Musei Siciliani, Bernardo Tortorici di Raffadali, coinciderà con la presentazione del volume sulla chiesa e il monastero realizzato dalla medesima Associazione.
Interverranno, alla presenza di S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, mons. Giuseppe Randazzo e il prof. Pierfrancesco Palazzotto, rispettivamente direttore e curatore scientifico del Museo Diocesano di Palermo, insieme al prof. Piero Longo, presidente di Italia Nostra che illustrerà il volume sulla chiesa.
L’iniziativa segue al restauro della tavola di S. Orsola e storie della sua vita ad opera della ditta Giovanna Comes con sede a Catania, che ha restituito al manufatto lo splendore originario e consentito una nuova attribuzione. Il restauro è stato finanziato dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, guidata dalla Soprintendente dott.ssa Maria Elena Volpes, con le dott.sse Elvira D’Amico e Maddalena De Luca (già sez. storico-artistica) e con la collaborazione della dott.ssa Maria Reginella e di Guia Airoldi.
Proprio gli studi della Soprintendenza, e in particolare della dott.ssa Maria Reginella, hanno consentito di riportare la splendida tavola alla mano del pittore Simone de Wobreck.
L’artista fiammingo, nativo di Haarlem e documentato a Palermo tra il 1558 e il 1587, è autore di molti dipinti nel territorio palermitano tra cui altre quattro opere nella collezione del Diocesano: Palermo liberata dalla peste del 1576 (attribuzione non unanime), la Madonna del Rosario (1580-81 circa), il Seppellimento di Cristo (1580-85 circa), la Flagellazione datata 1585 (esposta nella Sala Azzurra).
L’obiettivo era mostrare l’opera nel corso del nuovo allestimento del Museo Diocesano di Palermo, ma durante il restauro, a seguito di istanze da parte del Rettore della chiesa del SS. Salvatore e degli Amici dei Musei Siciliani, in ragione della nuova più ampia fruizione della chiesa che mantiene anche le funzioni liturgiche cui è deputata, il direttore del Museo, mons. Giuseppe Randazzo, ha stabilito che la pittura potesse ritornare nella cappella dove si trovava registrata fin dalle descrizioni delle guide ottocentesche.
Come sottolinea il vicedirettore Pierfrancesco Palazzotto, la ricollocazione di un’opera così rilevante nella sede originaria adibita al culto, sottraendole alla esposizione museale cui era destinata da molti decenni, mostra l’attenzione del Museo Diocesano di Palermo verso i luoghi sacri del territorio e in favore della ricostruzione degli impianti iconografici recuperabili e un tempo oggetto di ammirazione e di devozione continuativa, proseguendo con le operazioni che hanno già visto il ripristino degli apparati pittorici nella chiesa di S. Cristoforo (1998, 2000), nella chiesa di S. Antonio Abate di Palermo (2001), nella chiesa di Valverde (2005, con la pala di Pietro Novelli) e nell’oratorio dei Bianchi (2005, con la grande Crocifissione di Antonio Manno).
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