Un fiume di fedeli ha attraversato la Porta Santa della Cattedrale di Palermo in uscita, su invito dell’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice, nel corso dell’Omelia della Messa svoltasi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giubilare della Misericordia a Palermo.
“L’apertura della Porta santa è stato un gesto feriale, semplice ma carico di un forte significato simbolico – ha proseguito – soprattutto se compreso alla luce della parola di Dio contenuta nelle pagine della Sacra Scrittura. Il Signore ci chiede l’audacia di uscire per essere degli autentici testimoni della sua misericordia e del suo perdono, nelle nostre famiglie, nei nostri quartieri, nella nostra città. E ricordiamo che non ci potrà essere pace nei nostri cuori, nelle nostre città, nel mondo intero se – come diceva Giovanni Paolo II, – non c’è giustizia e, soprattutto, perdono. Il perdono – diceva il grande Papa – si rende necessario anche a livello sociale. Le famiglie, i gruppi, gli Stati, la stessa Comunità internazionale, hanno bisogno di aprirsi al perdono per ritessere legami interrotti, per superare situazioni di sterile condanna mutua, per vincere la tentazione di escludere gli altri non concedendo loro possibilità di appello. La capacità di perdono sta alla base di ogni progetto di una società futura più giusta e solidale. Sia un anno di rinascita per tutti nel segno della pace e del perdono”.
La celebrazione si era aperta sul sagrato dopo la sfilata dei presbiteri e dei diaconi, con la lettura di una sintesi della bolla di indizione dell’anno santo di Papa Francesco a cui è seguita la preghiera litanica e la lettura di un brano evangelico, quindi al canto di un salmo la processione ha attraversato via Bonello fino al portone di bronzo che è stato aperto da mons. Lorefice ed accolto con un fragoroso applauso.
All’inizio della celebrazione l’Arcivescovo ha asperso il popolo e si è commosso ancora una volta come gli era accaduto la settimana precedente, in occasione dell’ordinazione Episcopale, nel momento in cui ha indicato l’icona che raffigura la Maddalena che lava i piedi di Gesù, esposta in presbiterio e che gli era stata donata dai suoi parrocchiani di Modica.
Il Giubileo è arrivato dunque anche a Palermo con un gesto semplice come quello di aprire una porta, ma carico di significato simbolico nel segno della pace e del perdono.
Sabato prossimo sarà aperta la seconda porta santa in diocesi, quella del Santuario mariano di Altavilla Milicia alle 18. In questo caso sarà l’Arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Paolo Romeo a presiedere la celebrazione, mentre domenica mattina alle 10 sarà la volta di quella del Santuario di Santa Rosalia a Monte Pellegrino e la vigilia di Natale la porta santa della chiesa in costruzione nella missione “Speranza e carità” di via Decollati, guidata dal missionario laico Biagio Conte dove mons. Lorefice intende trascorrere il Natale con i più poveri.
“L’apertura della Porta santa è stato un gesto feriale, semplice ma carico di un forte significato simbolico – ha proseguito – soprattutto se compreso alla luce della parola di Dio contenuta nelle pagine della Sacra Scrittura. Il Signore ci chiede l’audacia di uscire per essere degli autentici testimoni della sua misericordia e del suo perdono, nelle nostre famiglie, nei nostri quartieri, nella nostra città. E ricordiamo che non ci potrà essere pace nei nostri cuori, nelle nostre città, nel mondo intero se – come diceva Giovanni Paolo II, – non c’è giustizia e, soprattutto, perdono. Il perdono – diceva il grande Papa – si rende necessario anche a livello sociale. Le famiglie, i gruppi, gli Stati, la stessa Comunità internazionale, hanno bisogno di aprirsi al perdono per ritessere legami interrotti, per superare situazioni di sterile condanna mutua, per vincere la tentazione di escludere gli altri non concedendo loro possibilità di appello. La capacità di perdono sta alla base di ogni progetto di una società futura più giusta e solidale. Sia un anno di rinascita per tutti nel segno della pace e del perdono”.
La celebrazione si era aperta sul sagrato dopo la sfilata dei presbiteri e dei diaconi, con la lettura di una sintesi della bolla di indizione dell’anno santo di Papa Francesco a cui è seguita la preghiera litanica e la lettura di un brano evangelico, quindi al canto di un salmo la processione ha attraversato via Bonello fino al portone di bronzo che è stato aperto da mons. Lorefice ed accolto con un fragoroso applauso.
All’inizio della celebrazione l’Arcivescovo ha asperso il popolo e si è commosso ancora una volta come gli era accaduto la settimana precedente, in occasione dell’ordinazione Episcopale, nel momento in cui ha indicato l’icona che raffigura la Maddalena che lava i piedi di Gesù, esposta in presbiterio e che gli era stata donata dai suoi parrocchiani di Modica.
Il Giubileo è arrivato dunque anche a Palermo con un gesto semplice come quello di aprire una porta, ma carico di significato simbolico nel segno della pace e del perdono.
Sabato prossimo sarà aperta la seconda porta santa in diocesi, quella del Santuario mariano di Altavilla Milicia alle 18. In questo caso sarà l’Arcivescovo emerito di Palermo, il cardinale Paolo Romeo a presiedere la celebrazione, mentre domenica mattina alle 10 sarà la volta di quella del Santuario di Santa Rosalia a Monte Pellegrino e la vigilia di Natale la porta santa della chiesa in costruzione nella missione “Speranza e carità” di via Decollati, guidata dal missionario laico Biagio Conte dove mons. Lorefice intende trascorrere il Natale con i più poveri.