“E’ stato importante questo convenire come Chiesa nella gioia del Vangelo che ci coinvolge. È stato un lavoro corale, svolto con uno spirito sinodale che ha aperto le nostre menti e il nostro cuore all’ascolto di quanto Dio ci vuole oggi comunicare. Questo convegno apre un anno pastorale che vogliamo realmente vivere alla luce della Parola di Dio che seduce il cuore, e della testimonianza di padre Pino Puglisi che è l’uomo che ci introduce all’ascolto dell’uomo”.
Lo ha detto l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice a conclusione del Convegno ecclesiale su “L’Evangelii Gaudium a Palermo” che si è svolto nell’ultimo fine settimana, nel Teatro della Parrocchia della Madonna della Provvidenza. Il Convegno ecclesiale di inizio anno pastorale è stato l’approdo di quanto indicato dal Consiglio pastorale e presbiterale alla luce della fulgida testimonianza del Beato Padre Pino Puglisi.
All’assise hanno preso parte oltre 500 tra presbiteri, diaconi, membri di vita consacrata, componenti del consiglio pastorale diocesano, componenti dei direttivi degli uffici pastorali, componenti delle aggregazioni laicali e rappresentanti delle comunità e movimenti diocesani.
Durante la due giorni di lavori, sono intervenuti don Giuseppe Ruggieri, Emerito di “Teologia fondamentale” presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania che ha individuato “Le parole chiave dell’Evangelii Gaudium”.
“Noi vogliamo comprendere quanto ci indica Papa Francesco nella sua Esortazione, attraverso alcune parole chiave – ha detto – tra queste la gioia del Vangelo da vivere come sentimento del cuore. Solo chi si lascia afferrare in maniera incondizionata dal Vangelo può provare la gioia dell’amore salvifico di Dio manifestato da Gesù morto e risorto. Inoltre il Santo Padre ci invita non tanto ad affermare una dottrina, quanto ad avere attenzione per i poveri e a ritrovare il primato della Misericordia a partire dalla conversione della Chiesa”.
Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano che ha relazionato su “Gnosticismo e Pelagianesimo: le attuali “eresie” pastorali secondo Evangelii Gaudium”.
“Gnosticismo e pelagianesimo rifiutano la carne di Cristo – ha relazionato – ma il cardine della salvezza è proprio la carne sofferente di Cristo che vediamo nel povero che è un sacramento che ci comunica la Grazia. Il cuore della tentazione sta nel binomio fedeltà e infedeltà e demonio ci tenta nelle nostre debolezze. Bisogna rifuggire dalla mondanità spirituale e dell’autoreferenzialitá e guardare fuori dalla Chiesa dove ci sono tanti Lazzaro che attendono un boccone della nostra tavola”.
Nella sua dotta e coinvolgente relazione, su “Gnosticismo e Pelagianesimo: le “eresie” pastorali secondo don Giuseppe Puglisi, il teologo don Francesco Conigliaro ha detto: “Gnosticismo e pelagianesimo sono sfide e tentazioni che tendono ad annullare il ruolo salvifico di Cristo. La verità secondo Puglisi è Cristo e la carità è la cifra del cristiano. Per quanto concerne il concetto di misericordia esso nasce dalla consapevolezza di essere stati oggetto di misericordia”.
Significative e coinvolgenti le testimonianze di due Rosaria Cascio ed Enza Maria Mortillaro che facevano parte del gruppo dei giovani di 3/P che hanno raccontato le loro esperienze.
“Padre Puglisi ci ascoltava attraverso le orecchie, la mente e il cuore – afferma Rosaria Cascio – e aveva la capacità di assumere su di se la nostra vita. Era come un parafulmine che aveva accolto il mio dolore, lo faceva suo e mi donava la misericordia di Dio. Ci faceva toccare Dio è quello che lui vuole da noi”.
“Mi piace chiamalo 3/P – aggiunge Enza Maria Mortillaro – perché è così che l’ho conosciuto quando vivevo uno dei periodi più difficili della mia esistenza. Mi sentivo sola in un mondo che contestavo e una vita che mi faceva soffrire. Padre Puglisi mi ha disarmato con il suo sorriso e l’accoglienza che mi ha fatto sentire subito bene. Il suo non era un ascolto vano, ma un ascolto e un invito a mettermi in ascolto della Parola e un invito alla preghiera per entrare in relazione con chi ci parlava. La Parola mi ha aiutato a distinguere la realtà del mio sentire con la realtà evangelica che mi ha fatto comprendere per chi vivere e perché la mia vita ha senso”.
Il Convegno si è concluso con un invito dell’Arcivescovo.
“Questo impegno, non finisce con la chiusura del Convegno – ha detto Lorefice – ma deve coinvolgere tutte le singole parrocchie, comunità religiose e aggregazioni laicali in un intenso lavoro di approfondimento di questi stessi temi e di discernimento di tutte quelle azioni pastorali che possano rendere concrete le indicazioni che il Santo Padre ci ha indicato con l’Esortazione Apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Io so cosa richiede la diocesi per il suo vescovo, ma avverto anche le potenzialità delle persone che devono ritrovare il fremito del Vangelo e dell’appartenenza alla Comunità. Se siamo stati qui è per la vita insieme con l’Eucaristia e i poveri. Questo concetto lo dobbiamo avere chiaro e cioè che quella carne che incontriamo è quella di Cristo. Adesso non sarò solo io a portare addosso tutta la responsabilità della diocesi. Io ho il compito di accompagnarvi e fare strada più andante, nella sinodalità, avendo come compagno di viaggio padre Pino Puglisi che ci ricorda il primato del Vangelo”.
Mons. Lorefice ha poi dato appuntamento al prossimo il 21 ottobre, memoria liturgica di padre Puglisi per vivere un altro momento importante per la nostra Chiesa di Palermo, quando in Cattedrale alle ore 18, ci sarà la celebrazione Eucaristica che segnerà l’inizio ufficiale dell’anno pastorale 2016/2017, con la consegna delle linee guida e dei sussidi pastorali quale ennesima grazia del Signore alla nostra comunità diocesana.
Lo ha detto l’Arcivescovo mons. Corrado Lorefice a conclusione del Convegno ecclesiale su “L’Evangelii Gaudium a Palermo” che si è svolto nell’ultimo fine settimana, nel Teatro della Parrocchia della Madonna della Provvidenza. Il Convegno ecclesiale di inizio anno pastorale è stato l’approdo di quanto indicato dal Consiglio pastorale e presbiterale alla luce della fulgida testimonianza del Beato Padre Pino Puglisi.
All’assise hanno preso parte oltre 500 tra presbiteri, diaconi, membri di vita consacrata, componenti del consiglio pastorale diocesano, componenti dei direttivi degli uffici pastorali, componenti delle aggregazioni laicali e rappresentanti delle comunità e movimenti diocesani.
Durante la due giorni di lavori, sono intervenuti don Giuseppe Ruggieri, Emerito di “Teologia fondamentale” presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania che ha individuato “Le parole chiave dell’Evangelii Gaudium”.
“Noi vogliamo comprendere quanto ci indica Papa Francesco nella sua Esortazione, attraverso alcune parole chiave – ha detto – tra queste la gioia del Vangelo da vivere come sentimento del cuore. Solo chi si lascia afferrare in maniera incondizionata dal Vangelo può provare la gioia dell’amore salvifico di Dio manifestato da Gesù morto e risorto. Inoltre il Santo Padre ci invita non tanto ad affermare una dottrina, quanto ad avere attenzione per i poveri e a ritrovare il primato della Misericordia a partire dalla conversione della Chiesa”.
Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano che ha relazionato su “Gnosticismo e Pelagianesimo: le attuali “eresie” pastorali secondo Evangelii Gaudium”.
“Gnosticismo e pelagianesimo rifiutano la carne di Cristo – ha relazionato – ma il cardine della salvezza è proprio la carne sofferente di Cristo che vediamo nel povero che è un sacramento che ci comunica la Grazia. Il cuore della tentazione sta nel binomio fedeltà e infedeltà e demonio ci tenta nelle nostre debolezze. Bisogna rifuggire dalla mondanità spirituale e dell’autoreferenzialitá e guardare fuori dalla Chiesa dove ci sono tanti Lazzaro che attendono un boccone della nostra tavola”.
Nella sua dotta e coinvolgente relazione, su “Gnosticismo e Pelagianesimo: le “eresie” pastorali secondo don Giuseppe Puglisi, il teologo don Francesco Conigliaro ha detto: “Gnosticismo e pelagianesimo sono sfide e tentazioni che tendono ad annullare il ruolo salvifico di Cristo. La verità secondo Puglisi è Cristo e la carità è la cifra del cristiano. Per quanto concerne il concetto di misericordia esso nasce dalla consapevolezza di essere stati oggetto di misericordia”.
Significative e coinvolgenti le testimonianze di due Rosaria Cascio ed Enza Maria Mortillaro che facevano parte del gruppo dei giovani di 3/P che hanno raccontato le loro esperienze.
“Padre Puglisi ci ascoltava attraverso le orecchie, la mente e il cuore – afferma Rosaria Cascio – e aveva la capacità di assumere su di se la nostra vita. Era come un parafulmine che aveva accolto il mio dolore, lo faceva suo e mi donava la misericordia di Dio. Ci faceva toccare Dio è quello che lui vuole da noi”.
“Mi piace chiamalo 3/P – aggiunge Enza Maria Mortillaro – perché è così che l’ho conosciuto quando vivevo uno dei periodi più difficili della mia esistenza. Mi sentivo sola in un mondo che contestavo e una vita che mi faceva soffrire. Padre Puglisi mi ha disarmato con il suo sorriso e l’accoglienza che mi ha fatto sentire subito bene. Il suo non era un ascolto vano, ma un ascolto e un invito a mettermi in ascolto della Parola e un invito alla preghiera per entrare in relazione con chi ci parlava. La Parola mi ha aiutato a distinguere la realtà del mio sentire con la realtà evangelica che mi ha fatto comprendere per chi vivere e perché la mia vita ha senso”.
Il Convegno si è concluso con un invito dell’Arcivescovo.
“Questo impegno, non finisce con la chiusura del Convegno – ha detto Lorefice – ma deve coinvolgere tutte le singole parrocchie, comunità religiose e aggregazioni laicali in un intenso lavoro di approfondimento di questi stessi temi e di discernimento di tutte quelle azioni pastorali che possano rendere concrete le indicazioni che il Santo Padre ci ha indicato con l’Esortazione Apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Io so cosa richiede la diocesi per il suo vescovo, ma avverto anche le potenzialità delle persone che devono ritrovare il fremito del Vangelo e dell’appartenenza alla Comunità. Se siamo stati qui è per la vita insieme con l’Eucaristia e i poveri. Questo concetto lo dobbiamo avere chiaro e cioè che quella carne che incontriamo è quella di Cristo. Adesso non sarò solo io a portare addosso tutta la responsabilità della diocesi. Io ho il compito di accompagnarvi e fare strada più andante, nella sinodalità, avendo come compagno di viaggio padre Pino Puglisi che ci ricorda il primato del Vangelo”.
Mons. Lorefice ha poi dato appuntamento al prossimo il 21 ottobre, memoria liturgica di padre Puglisi per vivere un altro momento importante per la nostra Chiesa di Palermo, quando in Cattedrale alle ore 18, ci sarà la celebrazione Eucaristica che segnerà l’inizio ufficiale dell’anno pastorale 2016/2017, con la consegna delle linee guida e dei sussidi pastorali quale ennesima grazia del Signore alla nostra comunità diocesana.