“Con questo lavoro di intende offrire un contributo di riflessione sul diaconato – spiega l’autore e fare il punto della situazione a 60 anni dal suo ripristino. Nell’analizzare i punti di forza e i punti di debolezza di questo ministero cosiddetto della “soglia” si è partiti dalle Fonti, sia della Sacra Scrittura, sia del Magistero come pure della grande intuizione del Concilio Vaticano II che ne ha favorito l’attualizzazione nella Chiesa”.
Nel corso dell’excursus effettuato da Pino Grasso, si è fatto tesoro dell’esperienza fin qui maturata attraverso una riflessione teologica e di prassi a partire dal pensiero del Santo Padre Francesco, dei vescovi, dei presbiteri e di insigni studiosi. Ma si è cercato anche di andare oltre, guardando al diaconato anche attraverso gli occhi sensibili e profetici delle donne.
Il volume è stato presentato in occasione del Fir al Seminario vescovile di Caltanissetta in viale Regina Margherita, 29.
“Il ministero del diacono non è certo da pensare come un ripiego – scrive Lorefice nella prefazione – per le necessità derivate dalla mancanza dei preti. Esso esprime invece qualcosa che inerisce all’identità stessa della Chiesa. Il diacono all’interno della vita ordinaria delle nostre comunità annuncia qualcosa che riguarda il ministero ordinato. Dunque che riguarda l’essenza stessa della Chiesa. Vorrei introdurre queste pagine che ci dona il caro diacono Pino Grasso con un testo quasi sconosciuto dalla riflessione teologica sul diaconato. Un testo che ci riposiziona in quell’evento dello Spirito che è il Vaticano II, in particolare all’interno del dibattito dei Padri conciliari sul ripristino del diaconato permanente durante lo svolgimento dei lavori sullo schema De Ecclesia, che poi divenne la Costituzione sulla Chiesa Lumen gentium. Si tratta dell’intervento Ministero e carisma diaconale pronunciato l’8 ottobre 1963 dal Card. Suenens nella Congregazione Generale 43, intervento redatto da don Giuseppe Dossetti. Lo propongo con la consapevolezza della grande responsabilità che come vescovo e come ministri ordinati – presbiteri e diaconi – portiamo in ordine all’edificazione delle nostre Chiese locali e, in esse, delle nostre comunità cristiane”.