II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

18 novembre 2022 / «Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite» (Sal 147,3). Dal dolore alla consolazione / MESSAGGIO ARCIVESCOVO

II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

18 novembre 2022

«Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite» (Sal 147,3). Dal dolore alla consolazione

 

Carissime sorelle e carissimi fratelli,

anche quest’anno desidero condividere con Voi, alcune riflessioni in occasione della seconda giornata nazionale di preghiera promossa dalla C.E.I., dal tema “Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite (Sal 147,3) Dal dolore alla consolazione”, nella quale ricordiamo le vittime e i sopravvissuti agli abusi.

Nel tema di riflessione che ci viene proposto: “la consolazione diventa prossimità, accompagnamento, custodia, cura, prevenzione e formazione. La consolazione non è solo un atto formale e dovuto, ma è un imperativo per la comunità cristiana: non ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore altrui. Nella fiducia del conforto del Signore in ogni dolore, ciascun membro della comunità è chiamato a sostenere questa nuova coscienza che matura e cresce nelle nostre Chiese”[1].

La ferita degli abusi come Chiesa ci impegna, innanzitutto, nella preghiera a livello personale e comunitario per quanti portano nel cuore le ferite degli abusi da parte di membri della Chiesa, in particolare da sacerdoti e da religiosi e che ci coinvolgono perché quando un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme (1 Cor 12,26).

Con il Papa, non ci stanchiamo di ripetere che l’abuso, in ogni sua forma, è inaccettabile. L’abuso sessuale sui bambini è particolarmente grave perché offende la vita mentre sta sbocciando in quel momento. Invece di fiorire, la persona abusata viene ferita, a volte anche indelebilmente[2].

La consapevolezza degli errori compiuti, la diffusione delle buone prassi,  l’impegno quotidiano nella preghiera, ci porta dunque a condividere anche la gioia dell’inizio di un cammino di formazione, a più livelli, che come Chiesa di Palermo stiamo portando avanti consapevoli che si tratta di creare le condizioni per evitare quegli errori nel processo di valutazione e scelta, di formazione e accompagnamento che hanno portato – assieme ad altri fattori – ai casi di abusi e scandali da parte di appartenenti alla vita sacerdotale e religiosa.

Gli incontri di formazione con gli alunni del Seminario e quelli con il Clero, l’apertura della sede del Servizio Diocesano Tutela dei Minori dedicata all’ascolto ed alla formazione, rappresentano l’inizio di un cammino che come Chiesa di Palermo deve coinvolgere tutti e deve proseguire, senza sosta nel dovere di custodire e proteggere coloro che ci sono affidati.

Un percorso, quindi, che gradualmente coinvolgerà gli operatori pastorali e quanti in ragione del loro ufficio e servizio ecclesiale sono impegnati nelle comunità parrocchiali e nelle realtà aggregative che li portano ad avere un ruolo di responsabilità verso minori e persone vulnerabili.

Questo sforzo sarà anche espressione della natura sinodale della Chiesa, della comunione e della sussidiarietà[3].

Ci sostenga in questo cammino Maria, Madre Purissima e Madre della Chiesa e San Giuseppe, a cui Dio affidò la custodia dei suoi tesori più preziosi.

In comunione di preghiera, tutti ricordo e benedico con affetto.

✠ Corrado Lorefice Arcivescovo

[1] C.E.I., Servizio Nazionale per la Tutela dei minori, Tema della II Giornata Nazionale.

[2] Discorso del Santo Padre Francesco ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, 29 aprile 2022.

[3] Idem

IN ALLEGATO: 

MESSAGGIO ARCIVESCOVO DI PALERMO

PREGHIERA

PREGHERA DEI FEDELI

MOMENTO DI RIFLESSIONE

MANIFESTO

VEGLIA